Cagliari, Anna Pepe infiamma l’Opera: in migliaia alla Baddie Fest
Al Seven Urban Summit mezz’ora di show dell’artista che ha sdoganato l’hip hop al femminile in ItaliaVideo di Nicola Montisci
Giulia e Roberta arrivano da fuori città. Le hanno portate i genitori, che poi le salutano dandosi appuntamento a fine show, vicino alle uscite di sicurezza. Ora sono sole, avanzano con fiducia fino alle transenne godendosi la grande attesa. È il loro primo concerto. Papà e mamma ammettono: «Anna? La ascoltiamo anche noi, a un certo punto diventa familiare e ci sembra un personaggio positivo».
Anna Pepe è così. Un’artista a trazione trasversale su un pubblico fatto di grandi, piccoli, appassionati di rap e non. Ha sdoganato l’hip hop al femminile e ha saputo trovare la chiave di volta per coinvolgere tutti. Le facce nella moltitudine cagliaritana lo dimostrano: ci sono fidanzati, mamme e zie, tutti cantano e ondeggiano.
La penultima data del Seven Urban Summit, la rassegna di artisti rap e trap all’Opera, è cominciata. È cambiato il mood: da Tony Effe a Anna il salto è carpiato. Ci si sente in un ritrovo gioioso di amiche di tante età, tutte vestite per l’occasione, qualcuna anche con trucco e con la manicure. Anna uscirà sul palco alle due, maglioncino lungo rosa e pantaloncini sempre in lana rosa, abbinati con un paio di stivali alti Timberland. In dote, un sorriso coinvolgente e una scaletta di brani che l'hanno resa famosa, fino alle tracce più recenti dal suo ultimo album Vera Baddie.
“Vai Cagliari!” La baddie fest è cominciata: si canta a squarciagola, ci si commuove. Arrivano pupazzi di Hello Kitty sul palco e lei si muove conquistando platea e cuori. Nove canzoni inanellate in sequenza, come un megamix in cui ci si riposa poco tra un pezzo all’altro e, sotto il palco, si spera che questa notte non finisca mai: “Vieni dalla baddie” e il delirio parte. Tra le altre I love it, Gasolina, Tonight, Tt le girlzz, Vetri Neri, 30 gradi ed Hello Kitty. Il pubblico - preparatissimo sui testi - fa match, duetta perfettamente nella mezz’ora di show, mentre lei non si risparmia un attimo. Quasi sul finale, chiama sul palco un giovane fan. Alle due e mezzo la missione è compiuta, ma la festa musicale continua con un djset.
Linguaggi, ritmi e temi di Anna si confermano capaci di ammaliare più generazioni con un prodotto musicale che unisce il ballabile e l’orecchiabile delle hit da classifica fino all’hip hop meno leggero.
La sua storia artistica parla da sola: Bando del 2020 l’ha portata come artista più giovane di sempre in prima posizione tra i singoli della FIMI. Ad oggi, è la donna con più brani in vetta nella classifica singoli. Anche all’estero viene riconosciuta come personaggio femminile del rap italiano. Poi c’è la forte influenza della moda, il tipico abbigliamento da show. Ci si presenta vestite “alla Anna” oppure con un accessorio “alla Anna”: brillantini o qualcos'altro di rosa. Si sentono tutte delle baddie. Ma cosa sono le baddie? Ce lo spiegano Giulia e Roberta: «Sono quelle stilose, che vogliono conquistare il mondo, che non seguono le regole». Un po' come lei, ventuno anni, cresciuta imparando l'inglese su YouTube e ascoltando il rap dai genitori. I sogni, la provincia, la voglia di “spaccare” – come ha detto spesso – e di riscattarsi. Lei lo ha già fatto in quattro anni e ha regalato una serata indimenticabile, carica di energia e di baddie vibes, che si replicherà a La Maddalena per Capodanno. Gli scettici diranno: «Ah, sì, Anna, quella di Hello Kitty. Sicuri?». Probabilmente questa giovane rapper è qualcosa di più di una meteora.