Si conclude con una lunghissima standing ovation la prima delle tre serate cagliaritane di "Notre Dame de Paris", il grande kolossal all'Arena Sant'Elia trasformata per l'occasione in un teatro sotto le stelle.

Migliaia di persone affollano platea e spalti. Sul gigantesco palco si stagliano un muro con evidenti appigli, tre campane e due torri in cima alle quali s'affacciano due statue gotiche: sono i mostri della facciata di Notre Dame. Ed è proprio qui che è ambientata la storia del gobbo Quasimodo e di tutta la corte dei sans papier, dei clandestini, una storia di amore, religione, passione e odio, narrata dal poeta Gringoire.

Sulle note di Riccardo Cocciante, drammi personali si incrociano a quelli collettivi. È il caso dei gitani, il popolo che nella medievale Notre Dame chiede "asilo". L'anno è il 1482, ma i temi trattati non hanno età.

Tutti pazzi per Notre Dame de Paris
Tutti pazzi per Notre Dame de Paris
Tutti pazzi per Notre Dame de Paris

È anche per questo che Notre Dame de Paris, dopo mille repliche continua a stupire. L'Arena Sant'Elia poi, fa il resto, con il pubblico pronto ad applaudire a ogni cambio di scena. Sul palcoscenico cagliaritano lo spettacolo scritto da Luc Plamondon e adattato in italiano da Pasquale Panella mancava da appena un anno. Ma a giudicare dal pubblico che ripeteva a memoria i testi dei protagonisti, se ne sentiva la mancanza.

Alla fine cori, applausi ed emozioni per una serata magica che si è conclusa con un inatteso fuori programma del cast sceso tra il pubblico per foto, selfie e autografi.

Stasera si replica, mercoledì l'ultima serata.
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