«Ogni giorno, ognuno di noi, sui social ha a che fare con modelli di bellezza, messaggi sbagliati, commenti semplicemente non più tollerabili. So cosa significa: ho dovuto fare, mio malgrado, un grande lavoro su me stessa di consapevolezza, un lavoro che non finisce mai e che è fatto di tanti piccoli passi. E non è una cosa che riguarda solo me. Mi ha sempre colpito quante persone hanno condiviso con me questo stesso disagio, e chi ha una visibilità, chi tutti i giorni si espone sui social, credo abbia anche una responsabilità per fare in modo che si possa tracciare finalmente una strada nuova».

Lo ha detto, in occasione della presentazione della campagna Il Costo della Bellezza Aurora Ramazzotti, che è madrina dell'iniziativa.

«Diventando genitori - aggiunge la figlia di Michelle Hunziker ed Eros Ramazzotti - avviene un cambio di prospettiva: prima ogni cosa che facevo o vivevo era collegata alla mia persona, adesso è più una proiezione al futuro e a quello che potrebbe vivere in un secondo momento mio figlio. Da genitore, anche se all'inizio, sono un po' spaventata dall'effetto che possono avere i social soprattutto sulla crescita e sul modo di rapportarsi alle altre persone e a se stessi. C'è una responsabilità che viene con la genitorialità di aiutare il proprio figlio ad approcciarsi a questo mondo».

La campagna “Il costo della bellezza” è promossa da Dove, Cittadinanzattiva e Social Warning - Movimento Etico Digitale. Ad essa si associa una petizione che chiede che all'interno dei Piani di Offerta Formativa delle scuole primarie e secondarie, si preveda un percorso educativo sull'uso consapevole dei social media, dando piena attuazione alla legge 92 del 2019 sull'educazione civica nelle scuole.

(Unioneonline/l.f.)

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