Manca dal 1964 da Sassari. Nel frattempo sono venute su almeno tre generazioni che non lo hanno mai visto dal vivo. Cresce l'attesa per il “ritorno” in città di Al Bano che il 17 dicembre sarà al Teatro Comunale per l'apertura del tour “È la mia vita”, prodotto da DM Produzioni e distribuito in collaborazione con Ventidieci.

Al Bano come si fa a raccontare 57 anni di carriera, 26 dischi d'oro e 8 di platino?

«Si fa un bel concentrato, con un dosaggio di canzoni e momenti. È stato naturale scegliere le canzoni, ho fatto del resto sempre che quello mi piaceva e mi suggeriva l'istinto, a volte anche lottando contro le case discografiche che non erano d'accordo con le mie scelte».

Un'anticipazione sulla scaletta? Ci sarà “Nel sole”, “Nostalgia canaglia”, “È la mia vita”?

«Non ho un copione fisso, secondo quello che capto dal pubblico nasce il mio spettacolo. È il pubblico il mio vero copione».

Cosa è rimasto uguale e cosa è cambiato nel rapporto col pubblico?

«È cambiato il tempo perché ne è passato tanto, l'esperienza che ho oggi me la sento come un regalo ricevuto e che farò a chi verrà ad ascoltarmi. Poi il mio pubblico resta familiare: dalle ragazzine di 6 anni agli ultra novantenni».

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