Addio al regista Jean-Luc Godard. Il padre della Nouvelle Vague, primo movimento cinematografico a testimoniare in tempo reale l'immediatezza del divenire e nato in Francia a metà degli anni ‘50, è morto all'età di 91 anni: a darne notizia il quotidiano francese Libération.

Celebre per la sua produzione attenta alle forme espressive e dal marcato contenuto ideologico, Godard è stato premiato con il Leone d’oro nel 1984 e l’Oscar alla carriera nel 2011. Le sue opere sono state fonte d’ispirazione per molti registi statunitensi, tra cui Quentin Tarantino.

Ha diretto oltre 150 film,destando interesse già con il suo lavoro d’esordio del 1960, uscito in Italia con il titolo “Fino all’ultimo respiro” e con protagonisti Jean-Paul Belmondo e Jean Seberg.

LE OPERE – Tra le altre pellicole di successo anche “Il disprezzo” (1963), con Brigitte Bardot, trasposizione dell’omonimo romanzo di Alberto Moravia, e poi “Agente Lemmy Caution, missione Alphaville” (1965), “Il bandito delle undici” (1965) e “Due o tre cose che so di lei” (1967). Fra i lavori degli anni ’90, “Ahimè!” (1993) e “Forever Mozart” (1996). E poi la sua personale storia del cinema attraverso le immagini con “Histoire(s) du cinéma” (1998), “L’origine du XXIème siècle” (2000) e “Pour une histoire du XXIème siècle” (2000).

Tra gli ultimi lavori “‘Éloge de l’amour” (2001), “Notre musique” (2004), “Vrai faux passeport” (2006), “Une catastrophe” (2008), “Film socialisme”(2010), “Adieu au langage” (2013), “Le livre d’image” del 2018.

(Unioneonline/v.l.)

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