Il 24 giugno di 90 anni fa nasceva a Siligo Maria Carta. Una voce indimenticabile, «la voce della nostra memoria» come titolò L’Unione Sarda dopo la sua morte. 

La Carta è stata l'interprete simbolo della tradizione popolare della Sardegna, «uno dei pochissimi esempi di artista che - si legge nelle pagine del giornale -, pur rimanendo fedele ai canoni espressivi di una cultura particolarissima, è riuscita a raggiungere il grande pubblico».

Ha cantato in tutto il mondo, da New York a San Francisco, passando per Parigi e Amburgo. Senza mai dimenticare la sua Isola. Una vita dedicata alla musica e al folklore.

A soli 8 anni perde il padre vittima di una grave malattia e inizia subito a lavorare in campagna. Ma a 23 anni vince Miss Sardegna e vola alle selezioni nazionali di Miss Italia, dove il suo volto non passa inosservato e viene scelta per un fotoromanzo di Abramo Garau.

Poi si trasferisce a Roma dove conosce e sposa Salvatore Laurani, sceneggiatore. La la sua grande passione è la musica e infatti in un solo anno, il 1971, pubblica due album: "Sardegna canta" e "Paradiso in re".

Inoltre recita a teatro, appare in tv a "Canzonissima" e fa anche cinema.

Il 22 settembre 1994, a 60 anni, muore. Era malata di cancro da cinque anni e già da due si era ritirata dalle scene.

«Se devo vivere poco o molto non importa - aveva detto prima di regalare ai sardi l'ultima grande emozione, un anno prima, nel concerto nel piazzale della Fiera, a Cagliari -. Ciò che mi resta da vivere lo vivo serenamente».

(Unioneonline/L)

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