Sono passati cinquant'anni dall'uscita di "2001, Odissea nello spazio" e ancora oggi non si può smettere di guardare il capolavoro di Kubrick senza notare un dettaglio nuovo, senza emozionarsi per una scena a cui prima non si era dato peso.

La pellicola del 1968 è una profonda riflessione sull'uomo: non importa se vesta i panni di un astronauta in un futuro distopico o di un primate preistorico. La natura dell'essere umano resta la stessa: sarà sempre alla ricerca della conoscenza e della tecnica eppure, prima o poi, dovrà scontrarsi con i limiti e la sua infinita piccolezza.

Premio Oscar per gli Effetti speciali nel 1969, "A Space Odissey" resta un'immortale esperienza sensoriale, negli anni in cui il cinema è diventato un prodotto da industria, fatto di tempi massimi e di scene serrate.

Cannes celebra il genio del regista americano con la proiezione speciale di una versione in 70mm e ottenuta dal negativo originale senza modifiche al montaggio o ritocchi digitali.

A presentarla stasera sarà Christopher Nolan, accompagnato dalla famiglia Kubrick: la figlia Katharina e lo storico produttore e cognato Jan Harlan.

Il film, per la gioia dei fan, tornerà nelle sale il 4 e il 5 giugno prossimi.

(Unioneonline/D)

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