Sassari e i suoi luoghi di cultura
Sassari, fondata nel periodo medievale e diventata comune nel 1294, è una città in cui si respira arte e dove sono nati diversi personaggi di pregio della cultura italiana, come Eva Mameli Calvino, prima donna scienziata in botanica con libera docenza universitaria in Italia.
A dare lustro alla città, il Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico Giovanni Antonio Sanna fondato come Regio Museo Antiquario nel 1878. Dopo un massiccio intervento di ristrutturazione, l'istituzione museale ha riaperto nell'estate del 2022 per raccontare, attraverso i suoi reperti archeologici ed etnografici, le storie delle civiltà dalla Preistoria al Novecento. Nel 1875 l’industriale e politico sassarese Giovanni Antonio Sanna omaggiò la città con le sue preziose antichità. A queste si aggiungono: la Collezione Etnografica, la più antica e ricca dell'isola per quantità di tessuti, legni, mobili, ceramiche, gioielli, cesti, armi, utensili e abiti della tradizione; la Collezione Archeologica, che accoglie ritrovamenti degli scavi e donazioni legati alla vita in Sardegna dal Paleolitico alla fine del Medioevo.
Tra i tanti palazzi realizzati dalla nobiltà sassarese il Palazzo Ducale esprime la sua bellezza sin dalla facciata. Costruito tra il 1775 e il 1804, il palazzo si sviluppa su tre piani dove si possono ammirare diverse sale, tra cui l’antica cappella e la sala consiliare, in origine sala da ballo e ricevimento del Duca. Qui, molti manufatti di pregio si contemplano nelle sale museali de Le Stanze del Duca poste al piano terra dell'edificio.

Le chiese romaniche del nord Sardegna
Il panorama architettonico del Romanico sardo è notevole e detiene un patrimonio ammirabile tra chiese campestri, edifici di grandi dimensioni e strutture in pietra.
Simbolo del romanico in Sardegna è la basilica medievale Santissima Trinità di Saccargia, nel territorio di Codrongianos vicino Sassari. Il successo di tale monumento si rintraccia nella sua imponente bellezza, nella cura stilistica e nel paesaggio che la accoglie: il suo campanile svetta su una lussureggiante vallata. La fisionomia dell’edificio fu ritoccata solo da un restauro intorno al XX secolo dall’architetto Dionigi Scano.
La chiesa di San Michele di Salvenero si trova nelle campagne di Ploaghe e un tempo apparteneva al villaggio di Salvennor, abbandonato dai monaci nel XVIII secolo.
Alcune fonti parlano della presenza di gallerie e passaggi sotterranei che collegavano la chiesa e il monastero alla valle per permettere ai monaci di fuggire o di raggiungere il loro ricco tesoro.
La chiesa di Santa Maria del Regno è caratteristica per la sua imponente estetica realizzata in basalto. La facciata appare ai suoi visitatori con un colpo d'occhio scuro. Si erge all’ingresso di Ardara, borgo del Logudoro alle pendici del Montesanto, vicino ai ruderi di un palazzo reale. Il fascino scenografico accresce proprio per i neri conci di trachite ferrigna.
Tra i più antichi edifici di culto vi è la chiesa di Santa Maria di Bubalis, nota anche come Nostra Signora di Mesumundu, a Siligu nella Sardegna nord-occidentale. La sua originalità risiede nella tecnica alternata tra filari in mattoni rossi e pietre in basalto.
L’ex cattedrale di san Pietro di Sorres sorge nel Meilogu, territorio storico della Sardegna nord-occidentale, patria di inestimabili edifici di culto. La sua bellissima architettura mostra aspetti romanico-pisani ed è eretta in cima a un colle vulcanico, in prossimità di Borutta.

Il Nord della Sardegna accoglie scenari interessanti e spettacolari da visitare

Cosa vedere
Il versante nord occidentale dell'isola ha colori abbaglianti
Si consiglia una sosta nella spiaggia dei sassaresi: la distesa di sabbia di Platamona, nel golfo dell’Asinara.
A nord di Capo Caccia, la sabbia più fine di Porto Ferro e i ciottoli levigati dal vento di Porto Palmas. E poi l’Argentiera, il simbolo dell'archeologia mineraria che oggi è un villaggio fantasma.
Poco distante si consiglia il piccolo borgo di Bosa, così caratteristico da sembrare fiabesco con il suo castello, il fiume e le case colorate.

Cosa mangiare
Tradizione in cucina tra mare e terra

Tra i piatti più noti e gustati le monzette, conosciute anche con il nome di tappadas, monachelle, mungette e cucinate in tante varianti. In quella sassarese le monzette sono condite con aglio, olio, peperoncino e accompagnate dalla nota fresca del prezzemolo.
Nel periodo di Carnevale e nei mesi di marzo e aprile quando si comincia la raccolta delle fave, soprattutto in provincia di Sassari, si prepara la favata: una ricetta sarda povera e molto antica. Nella ricetta sassarese predomina la verza.

Importanti Feste e Sagre da segnare nell'agenda:
Nei giorni di Ferragosto si celebra la Discesa dei Candelieri, processione di monumentali ceri di legno portati a spalla sino alla chiesa di santa Maria di Betlem, per sciogliere il voto alla Vergine che salvò la città dalla peste.
Fascinosi sono i riti della Settimana Santa.
Si consiglia in primavera, la penultima domenica di maggio, la suggestiva Cavalcata Sarda, ovvero la sfilata dei costumi tradizionali.

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