Il gusto dei piatti tipici della terra nuorese
Il pane è senza dubbio una tradizione in Sardegna che nella sua lavorazione assume connotazioni uniche. Una particolarità ogliastrina è il pane pistoccu: un pane secco cotto in forme circolari o rettangolari, passato due volte nei forni tradizionali a legna per eliminare l'umidità e donare la cosiddetta biscottatura. Su Pistoccu, adatto alla lunga conservazione, è fatto di semola e di fior di farina. È un alimento semplice che si consuma durante le settimane di transumanza.
Tra i primi piatti che rientrano nella cucina tradizionale ogliastrina e della provincia di Nuoro, vi sono i rinomati culurgiones, una pasta fresca con un noto ripieno di patate aromatizzato alla menta e arricchito da saporito pecorino sardo. Sono celebri per la loro forma a spiga di cereale (sa spighitta), come simbolo propiziatorio, e la sua chiusura che richiede una sapiente manualità tramandata nel tempo per generazioni. L'esperienza per il palato è ricca grazie anche alle varianti nella farcia, ad esempio a Tortolì si prediligono con un ripieno di patate e cipolle, mentre ad Arzana predomina il formaggio. Sono ottimi da gustare al sugo ma anche nella variante in bianco o fritti.
Diversi sono i nomi che celebrano un piatto caro alla tradizione sarda, il più diffuso e forse il più antico è maccarrones cravaos: piccoli gusci rigati fatti a mano con farina e acqua, la cui preparazione scopre antichi gesti. Gli gnocchetti sardi sono i protagonisti della tavola sarda sia nella quotidianità che nelle occasioni più importanti, e sono ottimi da gustare con salsa al pomodoro, ragù, sughi vari, frutti di mare e pesce fresco, o nella semplicità dell'olio extravergine di oliva e una spolverata di pecorino grattugiato.
La forza della tradizione è esaltata per merito del legame tra la pasta fresca e i formaggi di Sardegna che danno alle ricette il sapore intenso dell'autenticità indimenticabile.
Una pietanza tipica della Barbagia è la purpuzza, una sbriciolata a base di carne di maiale, insaporita da vino bianco, spezie e finocchietto selvatico. È ottima da gustare da sola accompagnata con pane carasau o, nella versione street food, come farcia di un panino insieme al pecorino fuso.
La bontà di ogni piatto semplice risiede nell'alta qualità delle materie prime.

Un dolce che bontà
Il dolce tipico che rappresenta l’identità dell’isola è la seada, le cui origini sembrano collegarsi alle zone della Barbagia e dell'Ogliastra. I dolci tradizionali di pasta fresca di semola a forma rotonda o ovale hanno un ripieno di formaggio di pecora, capra e/o mucca e scorza di limone e/o arancia; vengono poi fritti, cosparsi di miele o zucchero e serviti caldi. La Commissione europea ha attribuito alle seadas sarde il marchio IGP (indicazioni geografiche protette).
Altra prelibatezza è S'Aranzada (o Arantzada Nugoresa), dolce di origine del centro Sardegna: canestrello tipico invernale, insaporito con miele e mandorle e coperto da un intreccio di scorze d'arancia.
Vi sono poi Sas Casadinas, dolci sfiziosi del centro-nord dell'isola preparati soprattutto nel periodo pasquale e composti da un contenitore di pasta con l’orlo pizzicato e con un ripieno di formaggio fresco.
Ogni pasto va ricordato sorseggiando un buon bicchiere di Cannonau, il vino rosso che profuma di Sardegna, dalle origini incerte e la cui coltivazione, seppur diffusa in tutta l'isola, rintraccia il suo ambiente nelle zone interne, in Ogliastra, per il 70% della superficie vitata.

Autunno in Barbagia
La manifestazione Autunno in Barbagia, giunta quest’anno alla sua 23esima edizione, è il cuore dell'ospitalità. Coinvolge ogni anno trentatré paesi del territorio barbaricino, così che i suoi partecipanti possano scoprire e gustare le eccellenze produttive locali e ammirarne i costumi.
Come ogni anno si inizia a settembre e sino a dicembre gli appuntamenti si susseguono nei fine settimana e nelle giornate di festa. Ancora da attendere per ottobre: Belvì, Ottana, Sorgono, Aritzo, Olzai, e poi a novembre Desulo, Mamoiada, Ovodda, Nuoro (11/12 novembre), Tonara, Atzara, Lodine, Ollolai, e a dicembre Gadoni, Oniferi, Fonni, Ortueri e si conclude a Orune (16/17 dicembre).

La tradizione si rinnova nei suoi sapori genuini

Cosa mangiare
I gusti tipici di Ogliastra e Barbagia

Dell'entroterra è il pane pintau, un pane decorativo, intrecciato in forme floreali ed agresti, preparato durante le feste e le celebrazioni.
Un primo piatto ogliastrino da assaporare è il pane frattau,  preparato con pane carasau passato in acqua bollente e ricoperto a strati da sugo di pomodoro e abbondante pecorino e insaporito da un uovo in camicia posto al centro.
Tra i secondi, è il porceddu il piatto protagonista.
Una dolce specialità che racchiude i profumi nuoresi è Sa Pompia Intrea,  che sfrutta il gusto dell'agrume, la pompia, un frutto bitorzoluto, a metà fra un limone e un mandarino, candito con miele e sciroppo.

Città di tradizione e fascino immutabile

Cosa vedere
Nuoro, centro di Barbagia

La città di Nuoro è uno scrigno di storia in cui il passato si fonde con il tempo attuale. Tra i suoi quartieri storici si ricorda Séuna, un tempo dimora di contadini e artigiani, e santu Pedru, che ospitava pastori e proprietari terrieri. In questi vicoli si trova il museo deleddiano, dedicato alla scrittrice premio Nobel, è la cui memoria riposa nella chiesetta della Solitudine.
Tra gli altri edifici museali il museo Ciusa, che espone le opere di Francesco Ciusa, che nel 1907 ottenne il primo premio della Biennale di Venezia e il museo d’Arte di Nuoro (il Man), che accoglie i manufatti degli artisti sardi del XX secolo. 

Feste e sagre:
A Nuoro, l'ultima domenica di agosto si assiste alla sagra del Redentore, con la sfilata dei gruppi folk provenienti da tutta la Sardegna e in cui i costumi della tradizione sono apprezzati da turisti e locali.
Nei paesi della Barbagia, a gennaio, in occasione della festa di Sant'Antonio Abate, Santo del Fuoco, sfilano le maschere tipiche del Carnevale.

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Realizzato in collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio

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