Il Cammino minerario di Santa Barbara

La piacevolezza del lento camminare è alla base di uno dei cammini più suggestivi della Sardegna, la terra più antica di Europa. Sulle orme dei minatori tra mare, monti e miniere si percorrono circa 500 chilometri nel sud-ovest dell'isola.

Tratti di strada, un tempo percorsi dagli operai delle miniere, oggi sono tornati alla luce per merito del passaggio del cammino: aspri territori ricchi di giacimenti che si affacciano sugli scorci della costa che incantano.

Il Cammino Minerario di Santa Barbara si compone di ben trenta tappe all’interno del Parco Geominerario storico ambientale della Sardegna, dedicato alla Santa Patrona dei minatori. Chi lo percorre riscopre gli antichi sentieri del lavoro, lungo le vecchie mulattiere e ferrovie per il trasporto dei minerali grezzi. Qui, si è conservato il patrimonio dell’epoca mineraria sarda, e solo il 25% del Cammino si percorre su strade di centri urbani o extraurbani asfaltate. Il percorso è organizzato per essere fruibile in sicurezza con adesivi, frecce gialle, etichette in alluminio, e si affronta anche a cavallo o in bicicletta su tratti alternativi. Ai camminatori sono poi resi disponibili servizi di sostegno sia nei centri sia nei villaggi minerari abbandonati.

Il Cammino 100 Torri

L'itinerario segue tutto il periplo dell'isola, e si presenta come uno dei più fascinosi d'Italia. Articolato in 70 tappe a loro volta suddivise in 8 grandi vie che narrano storie, il percorso attraversa le spiagge più belle, gli scorci più affascinanti e la bellezza di impavide foreste.

Un cammino lungo 1284 km, tra giornate in città e altre immerse nella natura selvaggia, ammirando scenari pazzeschi in ogni stagione. L'idea di questa esperienza è recente, nasce nel 2013, e deve il suo nome alle 105 torri costiere che si incontrano lungo il tragitto. Questo percorso permette ai viandanti di partire da qualsiasi città: Cagliari, Arbatax, Olbia, Castelsardo, Porto Torres, Alghero, Oristano, Carloforte. In un solo cammino ci si ferma per vivere attività collaterali, tra cui trekking, hiking, escursioni, campeggio, percorsi in bici, ma anche il silenzio di una collina.

Le torri costiere che sono protagoniste di questo tracciato sono fortificazioni erette lungo i litorali della Sardegna, con il compito di difendere l'isola dagli invasori Saraceni. Le prime fortificazioni risalgono all’alto medioevo.

Un itinerario avvincente che si intraprende in due vie principali, quella orientale e quella occidentale, ognuna con quattro tappe. Ecco che il cammino orientale parte da Cagliari per inoltrarsi a Castelsardo e in Gallura, mentre il cammino occidentale si completa ad anello da Castelsardo a Cagliari. Prendere parte a questa esperienza necessita di un accurato allenamento per terminarlo in un arco di tempo che va dai 45 ai 60 giorni, e la scelta del periodo ideale ricade sui mesi che vanno da aprile a giugno e tra settembre e ottobre, da evitare le alte temperature dell'estate sarda.

Il turismo legato al cammino lento cresce in Sardegna

Cosa vedere

La bellezza del cammino in Sardegna

Il turismo lento permette di passeggiare attraverso l'incredibile bellezza dei paesaggi della Sardegna e di provare sensazioni mistiche che ogni luogo incrociato riesce a trasmettere. In entrambi i cammini si va alla scoperta dell'isola nella sua completezza.

Lungo il Cammino di Santa Barbara si toccano decine di siti tutelati dal Parco geominerario della Sardegna, da Monteponi a Montevecchio, sino a Serbariu, solo per citarne alcuni. Ci si imbatte nei ruderi di impianti e in villaggi abbandonati, oltre alla natura. Alcune tappe raggiungono le borgate recuperate e date a nuova vita, come per esempio il Villaggio Rosas di Narcao o di Ingurtosu ad Arbus, posto di riposo e raccoglimento per i pellegrini.

Si percorre anche il gusto

Cosa mangiare

Il Cammino di Santa Barbara si concentra nel Sulcis-Iglesiente.

Su Casu Cottu di capra è il tipico formaggio cotto della zona di Fluminimaggiore.

Una specialità di Gonnesa è il Cascà, il cous cous di carne o pesce e verdure che racconta la stagionalità.

Il pani con tamatiga è un piatto genuino fatto di pane farcito con pomodori maturi tipici della zona.

I Malloreddus, gnocchetti di semola di grano duro e fatti a mano, nel Sulcis-Iglesiente si insaporiscono con l’aggiunta di pezzi di salsiccia fresca rosolata.

Un buon allenamento da camminatori per tappe di 16 chilometri conduce anche a realtà come Carloforte. Qui, si gusta il celebre tonno e il carciofo spinoso, Pilau di Calasetta.

Feste e sagre:

Considerando Iglesias punto di partenza e di ritorno, il Sulcis resta la zona di scoperta e intrattenimento.

La Festa di Sant’Antioco Martire patrono della Sardegna è una delle più antiche d'Europa, Sa Festa Manna, si tiene il lunedì, quindici giorni dopo la Pasqua.

A Santadi a inizio agosto, si celebra il Matrimonio Mauritano, con un cerimoniale dalle antiche tradizioni rurali.

A Gonnesa, sempre ad agosto, si organizza la sagra del pane tradizionale.

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Realizzato in collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio

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