Hanno regalato agli spettatori della Corea del Sud alcune perle della musica tradizionale sarda:  dall’Ave Maria a No potho reposare, da Notte de chelu a Ninna nanna de Anton’Istene. E' stata un successo la partecipazione del gruppo Kentu Kordas alla VI edizione del Goryeong World String Festival, evento ospitato nella  piccola cittadina gemellata con Cremona, situata a pochi chilometri di distanza dalla metropoli Daegu.

Lo storico gruppo dei Kentu Kordas è nato nel 2003 con l’intento di valorizzare il repertorio della musica sarda tradizionale, trascritto per strumenti classici. Ha vinto subito il Grand Prix all'Euro Folk di Bulgaria e da allora ha continuato a proporre i brani isolani. 

I Kentu Kordas, ovvero il tenore Antonio Porcu, la flautista Jana Bitti, l’arpista Gilda Dettori e il pianista Luca Virgilio, si sono esibiti in un repertorio che partiva da due arie antiche italiane di Frescobaldi e Bononcini per poi proporre alcuni brani della tradizione sarda, arrangiati per strumenti classici.

Grande apprezzamento da parte del pubblico e degli organizzatori, in particolare da parte del direttore artistico del festival, la compositrice coreana Eun Sil Kwon, che ha gradito in particolare l’approccio musicale del gruppo sardo: un trait d’union tra il repertorio interamente barocco proposto dal gruppo coreano Knua Baroque Ensemble e gli altri gruppi che hanno presentato brani più tipicamente tradizionali. L’utilizzo dei flauti dritti e dell’arpa celtica, oltre al canto a cappella, hanno creato il giusto mix di sonorità che hanno affascinato il pubblico. Durante il festival, oltre ai Kentu Kordas, si sono esibiti gruppi provenienti dall’Uzbekistan e da Laos, un gruppo algerino/egiziano/coreano, nove suonatrici di Kayagum e un gruppo barocco, entrambi coreani.

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