Presentarsi all’esame per la licenza di terza media in abito tradizionale sardo non sarebbe stata una novità nell’Isola, ma Fiona Saddi vive a Bareggio, in provincia di Milano, e ha voluto stupire i suoi professori indossando qualcosa di unico, che ha lasciato la commissione a bocca aperta.

In famiglia nessuno sapeva nulla fino a pochi giorni prima, Fiona invece aveva organizzato già tutto. Con la complicità della nonna e di un’amica di famiglia si è procurata il vestito e tutti gli accessori, compreso qualche gioiello.

Il suo legame con l’Isola è in gran parte dovuto proprio ai nonni: Franco Saddi, originario di Pirri, e Rosa Orbai, di Pula. Entrambi emigrati, si sono conosciuti in Lombardia. Hanno avuto tre figli e tra questi Ivano, padre di Fiona. La mamma Teresa è invece per metà abruzzese e per metà inglese. Ma tutta la famiglia è coinvolta nelle attività dell’associazione culturale sarda “Amedeo Nazzari” di Bareggio e Cornaredo. «Essendo figlio del presidente – racconta Ivano - non posso far parte del Direttivo ma ho sempre lavorato dietro le quinte, come ora perché stiamo organizzando la nostra festa annuale, nell’area di via Concordia a Bareggio, che comincia il primo luglio e va avanti per tutti i sabati del mese».

Di chi è stata l’idea dell’abito tradizionale di Fiona?

«È stata sua, la cosa è partita in sordina, io e sua madre l’abbiamo saputo che il tutto era già organizzato. Poi, dato che all’esame si può portare qualcuno come ospite, lei ha scelto i nonni. E ha chiesto alla nonna se poteva indossare l’abito sardo. Mia madre, ovviamente, era felicissima. Devo dire però c’è stato anche lo “zampino” di un’altra persona».

Di chi?

«Anna Deias, è la responsabile del gruppo folk del nostro circolo. Da anni tiene unito un bel gruppo di persone che ballano le danze sarde e fanno conoscere le nostre tradizioni ai lombardi ma non solo. Con lei Fiona si è preparata al meglio perché si è anche esibita in un ballo sardo dopo l’esame insieme a un ballerino, Giorgio D’Angelo, ormai diciamo che è sardo d’adozione anche se è calabrese».

Fiona Saddi (foto concessa dalla famiglia)
Fiona Saddi (foto concessa dalla famiglia)
Fiona Saddi (foto concessa dalla famiglia)

Cos’ha pensato quando ha saputo della scelta di sua figlia?

«È stato bellissimo perché fin da quando era piccola abbiamo sempre cercato di tramandare a lei e a suo fratello Enea l’importanza e i valori delle nostre radici. Quello che in pratica ho ricevuto io dai miei genitori. E pur essendo nato in Lombardia mi sento proprio sardo».

Grande l’emozione anche per mamma Teresa.

«Sì, ero molto tesa. Non siamo entrati all’esame perché Fiona aveva scelto i nonni ma noi abbiamo aspettato fuori. E poi anche la preside della scuola le si è avvicinata per farle i complimenti».

Si è stupita della decisione di sua figlia?

«In realtà non più di tanto perché fin da quando era piccolissima l’abbiamo sempre coinvolta nelle attività legate alla promozione della cultura sarda. Quando ho saputo che voleva indossare quell’abito sono stata davvero felice. Del resto anche io, metà abruzzese e metà inglese, sono legatissima all’Isola. Pensi che parlo il sardo, versione campidanese. Mi riconosco nelle tradizioni sarde, ed è quello che poi io e suo padre abbiamo tramandato a Fiona e a Enea».

Chi ha l’ha aiutata a indossare l’abito il giorno dell’esame?

«La nonna, le ha dato anche qualche gioiello. Il vestito, che è di Sarroch, è di proprietà dell’associazione Amedeo Nazzari ma mia suocera ha realizzato a mano il grembiule di Pula, “sa vascadroxia”, e teneva tanto al fatto che la nipote lo avesse».

Fiona era la più felice di tutti in quell’aula dell’istituto comprensivo “Perlasca” di Bareggio.

«Mi ero preparata tutto. La parte scolastica e la parte diciamo “extra”».

Ma come mai la scelta del vestito sardo?

«La Sardegna è l’argomento che ho portato all’esame, quindi presentarmi con l’abito mi è sembrato appropriato».

E com’è andata l’interrogazione finale?

«Molto bene. Per educazione fisica ho portato, appunto, il ballo sardo; per musica le launeddas; la festa di Sant’Efisio per religione; per Scienze i cibi tipici dell’Isola; per Arte i nuraghi; per Storia il Regno di Sardegna fino all’Unità d’Italia; per Geografia le Regioni a statuto speciale; per Educazione civica la lingua sarda, e per Inglese la mia prossima vacanza estiva in Sardegna».

Cosa hanno detto i professori?

«Non sapevano nulla, ovviamente, è stata una sorpresa. Non conoscevano l’abito tradizionale ma mi hanno ripetuto che la mia è stata una scelta decisamente originale».

E i nonni?

«Nonna piangeva, l’ho vista. Forse anche nonno ma non sono sicura».

Fiona Saddi con i genitori Ivano e Teresa (foto concessa dalla famiglia)
Fiona Saddi con i genitori Ivano e Teresa (foto concessa dalla famiglia)
Fiona Saddi con i genitori Ivano e Teresa (foto concessa dalla famiglia)

Sai ballare le danze dell’Isola?

«In questo periodo qualcosa ho imparato e vorrei continuare se la scuola non mi impegnerà troppo. Mi hanno detto che sono brava in Su ballu cabillu, più avanti vedremo, posso sempre migliorare continuando a frequentare il gruppo folk».

Parli il sardo?

«No, però lo capisco».

Cosa farai a settembre?

«Frequenterò una scuola a indirizzo turistico-sportivo».

A questo punto anche al diploma andrai con un abito tradizionale…

«Perché no, si potrebbe riprodurre la stessa situazione, mi ha regalato grandi emozioni».

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