«Non sempre cambiare equivale a migliorare ma per migliorare bisogna cambiare». La celebre frase dell’ex primo ministro del Regno Unito Winston Churchill deve aver di certo ispirato Maura Milia, la 32enne originaria di Arixi - piccola frazione di Senorbì - che in Inghilterra ha vissuto quattordici anni raggiungendo i vertici della bar-industry mondiale. Dopo dieci anni al Connaught, locale extra lusso nel cuore di Londra, la giovane bar-manager sarda volerà a Città del Messico per una nuova sfida imprenditoriale. Con lei il marito Alex Lawrence e il guru dell’ospitalità messicana Walter Meyenberg. Non è da tutti, anzi è proprio raro, lasciare la certezza di un posto al sole per rincorrere nuove sfide, ricominciando tutto da capo o quasi.

Milia è fatta così: caparbia, intraprendente e con lo sguardo sempre proteso in avanti. Lo sanno bene i suoi genitori che le hanno insegnato i valori dell’umiltà e del sacrificio e lo sanno i tanti amici (quelli dell’infanzia in Trexenta e quelli conosciuti oltremanica) pronti a scommettere a occhi chiusi sui suoi nuovi entusiasmanti successi. «In qualche modo il Messico mi ricorda la Sardegna e le mie origini - spiega la manager - mi è sembrato il luogo ideale per intraprendere una nuova attività, dando origine a qualcosa di personale con mio marito». Addio ai ritmi infernali della capitale inglese, per conquistare un’oasi di serenità professionale: «Città del Messico non è più piccola di Londra ma mantiene quasi un’energia da villaggi. Vado alla ricerca di un’avventura tutta nuova che possa rappresentare anche un cambio di prospettiva, per la prima volta mi metto in gioco come imprenditrice».

La carriera di Maura Milia è iniziata a South Kessington, cameriera in un hotel di lusso. Poi un’esperienza di un anno e mezzo in un ristorante a Firenze. Nel 2014 il ritorno a Londra, l’assunzione al Connaught e la rapida ascesa sino ai vertici della professione catturando consigli e suggerimenti preziosi del maestro Agostino Perrone («Il mio mentore»). In poco tempo è diventata la prima donna manager del Connaught Bar, ruolo che, nella storia del locale inaugurato nel 1815, prima di lei non era mai stato affidato a nessuno così giovane. Una vita a stretto contatto con sceicchi, attori di Hollywood, stelle dello sport e clienti-nababbi.

Infinita la serie di menzioni d’onore e premi personali vinti (nel 2015 “Stella emergente”, nel 2018 il prestigioso “Front of the House Star”), ai quali si aggiungono quelli assegnati al locale, da anni nella top 10 della classifica dei migliori bar del mondo (“World’s Fifty Best Bar”). Dopo tanti successi, è tempo di nuove sfide: «Per migliorare bisogna cambiare». Lo diceva anche Churchill.

Severino Sirigu

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