Il Canto della Sibilla e Lo Senyal del Judici approdano a Barcellona con il Coro Polifonico Algherese. Il concerto è in programma lunedì 14 novembre nella prestigiosa cripta della Sagrada Familia.

La performance in Catalogna è parte dell’attività del Coro Polifonico Algherese per l’anno 2022: iniziative musicali e corali in ambito regionale, nazionale e internazionale, che godono di diversi patrocini e contributi, in particolare da parte della Regione Sardegna e del ministero della Cultura - Direzione Generale Spettacolo. Per questo evento specifico ci si avvale inoltre del contributo e del patrocinio del Comune di Alghero - assessorato alla Cultura, fortemente interessato alla promozione delle peculiarità culturali e linguistiche, e del supporto organizzativo dell’Ufficio di Alghero della Delegazione in Italia del Governo della Catalogna.

Lo spettacolo, guidato da una voce narrante, alterna interventi musicali strumentali e corali, con elaborazioni dell'antica melodia medievale, brani di polifonia contemporanea ed esecuzioni organistiche musicalmente drammatiche, conducendo infine il pubblico all'ascolto dell'esecuzione integrale del Senyal del Judici di Alghero, nella versione per coro, solista e strumenti elaborata dal maestro Stefano Garau. La direzione artistica è del maestro Ugo Spanu.

Il Coro Polifonico Algherese, associazione corale fondata nel 1976, da quasi trent’anni è esecutore del “Judici” della Cattedrale di Alghero, accompagnando il sibil·ler nella celebrazione della notte di Natale, come da tradizione. Un capolavoro, patrimonio orale dell'umanità. Il canto era diffuso nel medioevo in tutte le terre di cultura e lingua catalana, con diverse scenografie e in varie versioni testuali. È più comunemente conosciuto come “Cant de la Sibilla”, per questo veniva cantato da un ragazzo vestito da “sibilla”, l’antica profetessa di Cuma. Dopo il Concilio di Trento, il canto e la cerimonia che lo accompagnava dalla stragrande maggioranza dei vescovi furono considerati “profani” e quindi vietati all’interno delle celebrazioni liturgiche e furono così inevitabilmente condannati a una graduale scomparsa. Fecero eccezione due vescovi, più illuminati, quello di Maiorca e quello di Alghero. Quest’ultimo, mons. Andrea Baccallar, cagliaritano, grande teologo e riformatore, nel sinodo diocesano celebrato ad Alghero nel 1581, riconoscendo il significato religioso e lo spirito profondamente evangelico del canto, ne autorizzò l’uso la notte di Natale, e salvò questa solenne paraliturgia che così è giunta inalterata sino ai nostri giorni. 

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