Il messaggio dell’emigrato Lino Podda: «Non smettete mai di inseguire i vostri sogni»
Grande partecipazione alla presentazione del libro a SenorbìPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Quando ero piccolo scappavo dall’asilo e poi da scuola, avevo un brutto rapporto con i miei coetanei e ne combinavo di tutti i colori. Da ragazzo ho dovuto lasciare Senorbì per fuggire dalla miseria e mi sono costruito una vita in Olanda, adesso che sono un anziano sognatore ho trovato il coraggio di raccontare la mia vita in un libro con l’obiettivo di invitare le persone a non farsi scoraggiare dalle difficoltà e a inseguire sempre i propri sogni». Con queste parole Lino Podda ha presentato davanti al pubblico delle grandi occasioni la sua autobiografia, "Volevo diventare un cowboy”, pubblicata dalla Sandhi Edizioni di Ortacesus, con diversi capitoli dedicati alla vita da emigrato di successo.
È stata una serata di festa e di riflessione quella andata in scena nel museo archeologico Domu Nostra (Madn), con la partecipazione della direttrice del museo Elisabetta Frau, del sindaco Alessandro Pireddu, dell’assessora alla Cultura Sonia Mascia e degli editori Silvia Zara e Paride Puddu.
Al centro della scena, l’autore, vestito da cowboy, per illustrare meglio la metafora del suo racconto.
«Da ragazzo sono stato uno dei primi e più assidui frequentatori del primo cinema di Senorbì - ha raccontato - i film western erano per me un’occasione per fuggire dalla realtà, potevo chiudere gli occhi davanti al grande schermo e sognare di diventare anche io un cowboy. Come per i personaggi delle pellicole di John Ford e Sergio Leone anche per me la salvezza era oltre frontiera: dovevo partire se volevo salvarmi».
Al termine della presentazione, Lino Podda si è intrattenuto a lungo con i suoi compaesani - alcuni di loro non li vedeva da tanto tempo - scattando fotografie e firmando dediche sui libri.