«Ho stregato l’India con le launeddas»
Bruno Loi ospite di un festival musicale internazionalePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Bruno Loi, 60 anni, cresciuto alla scuola delle launeddas del maestro Dionigi Burranca di cui è stato allievo dall’età di 17 anni. «Sono stato veramente felice di aver partecipato a questo festival – racconta Loi – insieme a Jonathan Della Marianna di Escalaplano. Sono stato contattato da Andrea Baldi, direttore per la cultura italiana in India, Paese dove molte persone si sono incuriosite e vorrebbero imparare a suonare questo strumento che io ho conosciuto dall’età di 17 anni: da allora non me ne sono più staccato e giro spesso in tutta Italia e l’Europa per festival e manifestazioni».
Il tour
Numerose le tappe in tutto il mondo. «Alcuni giorni fa sono stato nel circolo degli emigrati sardi di Peschiera Borromeo in Lombardia. Tornando indietro con la memoria, ripenso a quando nel 2001 suonai all’inaugurazione della biblioteca di Alessandria d’Egitto e conobbi uno strumento simile l’arghul, che ha solo due canne e che di solito accompagna la danza del ventre o altri eventi musicali», continua Loi. L’amore per le launeddas è lungo una vita. «È impossibile separarsi da questo strumento, lo si apprezza fino alla morte. Suonare le launeddas è come una vocazione, già in antichità era diffuso l’uso di questo strumento, lo testimonia anche un bronzetto nuragico trovato nelle campagne di Ittiri che risale a circa 4mila anni fa e che rappresenta un sacerdote che tiene tra le labbra tre canne e ha le guance gonfie. Tutto questo fa pensare a un suonatore di launeddas».
L’associazione
Bruno Loi è presidente dell’associazione Nodas Antigas che la sede in via Goldoni, ma questo non è l’unico sodalizio di cui fa parte: «È importante tramandare quest’arte, faccio parte dell’associazione “Assotziu launeddas Sardinia” che riunisce suonatori di tutta l’isola e di cui, oltre a me fanno parte Gianfranco Meloni (presidente), Giovanni Tronci, Nicola Vacca, Ferruccio Montis, Andrea Atzori, Lidia Fogli, Elsa Pusceddu e a Daniele Giglio».
Gigi Pittau