Parte da Berna, in Svizzera, il tour di “Visioni sarde nel mondo” edizione 2023. Sarà il comitato locale della Società Dante Alighieri ad ospitare la rassegna il 6 febbraio alle 18.30 alla Casa d’Italia.

Da nove anni il cinema sardo gira nei vari angoli del pianeta, sotto l’organizzazione della Cineteca di Bologna, con la collaborazione del circolo “A. Gramsci” di Torino e dell’Associazione “Visioni da Ichnussa” di Bologna e sostenuto dalla Fondazione Film Commission.

Una vetrina importante per i giovani talenti sardi.

A Berna interverrà il regista Andrea Deidda autore di "Santamaria" che animerà la discussione e parlerà del cinema sardo di qualità.

Quella del 6 febbraio è la seconda puntata di “Visioni sarde” a Berna. Nella prima, avvenuta il 19 dicembre, sono stati proposti con successo:

12 Aprile” di Antonello Deidda. Un ironico viaggio nel tempo che unisce il mitico giorno, in cui nel 1970 la squadra di calcio del Cagliari vinse lo scudetto e quello del 2020, in pieno lockdown, in una città deserta e inquietante;

Fradi miu” di Simone Contu. Un pastore deve vendicare la morte del fratello maggiore, ucciso molti anni prima sotto i suoi occhi di adolescente. Ma la vendetta non si addice alla sua indole pacifica, o almeno così sembra;

La Venere di Milis” di Giorgia Puliga. La storia si dipana tra tentativi di imboscamento da parte di Toni agricoltore rassegnato, equivoci e momenti di suspense, con le donne del passato lontano o quelle del presente sempre forze motrici del destino degli uomini.

Il 6 febbraio sarà la volta di:

Mammaranca” di Francesco Piras. Giovanni e Michele hanno undici e nove anni e vivono in un quartiere popolare della periferia di Cagliari. La vita dei due bambini sembra cambiare dopo l'arrivo improvviso di un gratta e vinci;

Santamaria” di Andrea Deidda. Negli anni d'oro della boxe un giovane si prepara al primo incontro della sua carriera: la scalata all'Olimpo del pugilato inizia sul ring di un piccolo paese dove finte, diretti e montanti svelano la potenza dei sogni di un boxeur ragazzino;

Senza te - Without you” di Sergio Falchi. Un anziano che ha perso la moglie vive da solo il 1° periodo della pandemia. A causa del Covid non può avere rapporti neppure con la nipote che gli porta da mangiare e vive nel ricordo dell'amore della sua vita;

“Una splendida felicità” di Simeone Latini. Eleonora ha 16 anni ed è pietrificata da ciò che sta accadendo. Più il virus si diffonde, più la paura paralizza la sua vita di adolescente, con la famiglia e gli amici. Troverà la forza rifugiandosi nella poesia e in lei risuoneranno le parole di conforto e incoraggiamento della nonna.

(Unioneonline/s.s.)

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