Sarà la cucina sarda la protagonista della X edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo (Scim). La scelta è quella dell'Ambasciata d'Italia a Oslo, ch eha voluto presentare al pubblico norvegese la tradizione enogastronomica sarda in collaborazione con la Camera di Commercio del nuorese e l'Associazione A.T.I. del nuorese Canne al Vento. L’edizione di quest’anno della Scim, promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è dedicata al tema “La cucina italiana tra cultura, salute e innovazione”. In questo quadro si inserisce in modo naturale la tradizione alimentare sarda, frutto di secoli di cultura contadina e pastorale, basata sull’uso consapevole degli ingredienti locali e caratterizzata da un impatto ambientale contenuto.

La cucina dell'isola valorizza infatti il grano duro, i legumi, gli ortaggi, l'olio extravergine d'oliva e i prodotti caseari, insieme a pesce e carne. Allo stesso tempo, il modello alimentare sardo è riconosciuto come uno dei più sani ed equilibrati del Mediterraneo, associato alla longevità dell'isola, una delle celebri Blue Zone del mondo. Ricette semplici, preparazioni lente e tecniche tradizionali contribuiscono ad una dieta ricca, ma povera di sprechi. Tali ricette saranno al centro stasera della Cena gourmet ospitata in Residenza alla quale prenderà parte - come ospite d'onore - la Ministra dell'Industria e del Commercio Estero norvegese, Cecilie Myrseth. Domani, 19 novembre l'Ambasciata, in collaborazione con ICE Agenzia, accoglierà circa ottanta importatori di generi alimentari e gestori di ristoranti e pizzerie, tour operator, giornalisti e food blogger norvegesi ad una serata ispirata alla tradizione enogastronomica sarda. Dopo un aperitivo a base di salumi e formaggi, gli ospiti potranno assistere a una presentazione dedicata alla cultura enogastronomica sarda e alla ricca varietà di prodotti tipici del territorio, alcuni dei quali riconosciuti dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità. Nel corso del seminario verrà inoltre illustrato l’Einstein Telescope, un progetto scientifico e tecnologico di rilievo internazionale per il quale l’Italia candida la Sardegna, nell’area della ex miniera di Sos Enattos, come sede ospitante.

La serata si concluderà con un cooking show ed una cena - sapientemente curata e commentata dagli Chef Chef Patrizia Moi, Antonella Floris, Daniele Lorrai e Mirko Campus - in cui avranno un posto d'onore prodotti come l'olio extravergine d'oliva, i formaggi, i salumi, la bottarga, la fregola e la pasta fatta a mano con la semola integrale di grano duro sardo - i culurgiones e le seadas. «La scelta di proporre ai nostri ospiti i prodotti della cucina sarda», ha commentato l'Ambasciatore d'Italia, Stefano Nicoletti, «è perfettamente in linea con i temi valorizzati quest'anno dalla Settimana della Cucina Italiana nel Mondo e dimostra come l'identità gastronomica regionale possa essere un potente veicolo di cultura, salute, biodiversità e sostenibilità». Durante le giornate della Scim 2025, i produttori sardi sbarcati ad Oslo stanno partecipando anche a numerosi incontri B2B - organizzati dall'Ambasciata e da ICE Agenzia - con importatori e distributori locali di prodotti eno-agroalimentari italiani. Giovedì 20 novembre la Scim 2025 si trasferirà all'Istituto Italiano di Cultura (IIC) di Oslo, dove è prevista l'inaugurazione di una mostra fotografica curata dall'Istituto in collaborazione con l'Istituto Superiore Regionale Etnografico (ISRE).

«Anche quest’anno promuoviamo la cucina regionale attraverso un evento di valorizzazione territoriale integrata», spiega la direttrice dell’IIC, Raffaella Giampaola. «Presenteremo al pubblico norvegese aspetti meno conosciuti della nostra isola, ripercorrendo l’antica storia delle Domus de Janas – le leggendarie “case delle fate”, recentemente inserite nelle liste del patrimonio Unesco – e raccontando tradizioni folkloristiche, arte della tessitura, abiti tradizionali e il ricco artigianato locale. Non mancherà inoltre uno sguardo al ruolo fondamentale delle donne nella storia della Sardegna, fino ai tempi più recenti con Grazia Deledda, unica scrittrice italiana insignita del Premio Nobel per la Letteratura».

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