Sarà l’unica italiana, nella sua categoria, a portare la sua arte al concorso online a livello mondiale che ha sede a New York e che seleziona i migliori hair stylist e truccatori in varie sezioni. Nicoletta Sottosanti, 31enne di Alghero, è tra i semifinalisti del famoso “Ibi Beauty Awards”, contest che si svolge via internet con una giuria formata da esperti internazionali di alto livello che scelgono sulla base delle foto inviate dai concorrenti.

Alcuni suoi lavori sono stati pubblicati su note riviste come “Elle Spose” e “White Sposa”, e l'anno scorso è arrivata alla finale Nazionale a Salerno in una gara di acconciatura. Ma la passione di Nicoletta arriva da lontano, da quando ancora bambina pettinava le Barbie: “L’abbiamo fatto un po’ tutte, immagino, ma io ero piuttosto maniacale”, e da adolescente si divertiva a trasformare le amiche con nuovi look. Dopo il diploma di ragioneria ha frequentato una scuola privata per aprire nel 2012 il suo salone, nel centro di Alghero. Da tre anni si è specializzata nel settore del wedding e collabora con vari wedding planner. Ora ha cominciato anche un nuovo percorso come insegnante e formatrice in un’accademia a Oristano.

Come mai ha deciso di partecipare al concorso?

“Seguo diversi hair stylist di fama mondiale sui social tra i quali c’è anche un’insegnante russa. Lei si era iscritta, ho visto che la selezione era aperta quindi ad agosto ho inviato lo scatto dell’acconciatura che ho creato”.

In che categoria?

“Al concorso ce ne sono 50, dal trucco all’hair styling, da quelle più naturali a quelle più estrose a livello di colori, tagli, tecniche. La mia è quella denominata ‘Best Bridal hair’, quindi un’acconciatura per spose”.

Ce la descrive?

“È un raccolto biondo basso con onde, un ciuffo strutturato in tre D perché ho applicato una tecnica particolare, e sulla nuca dei riccioli che si intrecciano”.

L’aveva già realizzata per un matrimonio?

“No, l’ho creata appositamente per il concorso. Dall’inizio alla fine ho impiegato circa due ore, il tempo medio richiesto per lavori di questo tipo”.

L'acconciatura con cui partecipa al concorso internazionale (foto concessa)
L'acconciatura con cui partecipa al concorso internazionale (foto concessa)
L'acconciatura con cui partecipa al concorso internazionale (foto concessa)

Come semifinalista ha vinto già qualcosa?

“Per ora un attestato e se arriverò a vincere verrà attribuito un trofeo, ma quello che conta è il ritorno di immagine perché in questo settore si tratta di un riconoscimento importantissimo”.

È stato un lavoro complesso?

“In realtà è il risultato di un’opera di gruppo: la truccatrice Sarah Alfonso, gli scatti di Giuseppe Esposito, i gioielli di Alfonso gioielleria, i fiori di Ikebana, l’abito di Diadema Spose. E poi la modella: Gaia Ferrari, una ragazza sarda che vive a Modena. Una squadra che mi ha permesso di inseguire questo sogno”.

Quali sono le tendenze in questo momento?

“Sicuramente lo stile bohemien con linee e raccolti morbidi, magari ciuffi svolazzanti. Stop quindi al cotonato e al liscio. Come accessori invece fiori freschi, anche con brillanti, e fili con perle”.

Per colori e tagli alla moda?

“Toni naturali, sfumature delicate, contouring con effetti luce sulla parte che incornicia il viso, balayage, tanti bob e il grande ritorno delle permanenti”.

Cosa chiedono le spose?

“Per me conta prima di tutto la parte della consulenza: lavoro sulla morfologia del viso, su come riproporzionare i volumi, valuto insomma prima di decidere e consiglio quello che può valorizzare di più, anche a seconda dello stile del matrimonio, dell’abito, del trucco. La protagonista deve sentirsi a suo agio, se lei si piace in un certo modo e non in un altro io rispetto le sue scelte”.

E di fronte a richieste “stravaganti” o “non valorizzanti”?

“Provo a fare proposte alternative, non impongo mai, questa è la regola numero uno. Poi si passa ai consigli tecnici”.

Cosa dire alla cliente che si presenta con la foto della star di turno per “diventare così”?

“Si cerca di capire se è una cosa fattibile, non mi offendo di sicuro, anzi spesso l’immagine mi aiuta a inquadrare il tipo di richiesta. Penso che tutti i parrucchieri siano bravi, ma può capitare di sbagliare nella comunicazione nell’ambito della consulenza. Per questo a quel momento dedico molto tempo e faccio in modo di usare termini chiari e comprensibili”.

Per gli uomini è più facile?
“Sono più razionali, vanno dal parrucchiere quando sono in disordine. Le donne hanno fasi diverse, sistemano i capelli a seconda dell’umore e cercano conforto in un cambio di look, per aumentare la propria autostima. Poi ci sono anche quelle che vengono solo per farsi una chiacchierata, ci vedono un po’ come le confidenti del momento”.

Dopo le restrizioni c’è stata una vera ripresa nel suo settore?

“C’è stata ma è cambiato il lavoro: forse è migliorato. Dato che non bisogna creare assembramenti, ora si ha più tempo da dedicare ai clienti. Io apprezzo molto la possibilità di poter operare in modo più calmo e accurato. Ora stiamo tornando alla normalità, rispetto all’anno scorso in cui ho dovuto chiudere per mesi e quest’anno per alcune settimane”.

La paura più forte?

“Abbassare di nuovo la saracinesca, subire ancora la sospensione delle nostre attività. Un lato positivo comunque c’è, lo dico con un sorriso: mai prima della pandemia il ruolo del parrucchiere era stato valutato così fondamentale”.

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