Lo yogurt è un alimento che gode di un successo costante: oggi è il simbolo di alimentazione equilibrata e di vita sana e in estate oramai lo si ritrovava sulle tavole non solo a colazione ma anche a pranzo e cena, sulle insalate, oppure come accompagnamento alle carni, per i dolci o semplicemente come bevanda. Nel momento in cui se ne assapora un cucchiaio o se ne beve una sorsata forse non si sa che la moda dello yogurt è antica. Risale, infatti, a millenni fa e, probabilmente, la nostra storia inizia per caso: un anonimo pastore, nella notte dei tempi, lasciò del latte in un otre ricavato dalla pelle o dallo stomaco di qualche bestia.

Il contatto con i fermenti animali o anche la semplice azione del calore fece fermentare il latte, rendendolo denso e acidulo. In epoche in cui la fame era uno spettro incombente, il nostro sconosciuto pastore non si sognò minimamente di buttare via tutto e assaggiò il “nuovo nato”, trovandolo gustoso. E decise di ripetere l’esperimento.

Probabilmente così venne scoperto lo yogurt- che in turco vuol dire “latte denso” – e da lì cominciò una storia che non conosce sosta da millenni. Questo alimento viene citato nei testi sacri dell’Induismo, scritti ben prima della nascita di Cristo, ed è presente nei banchetti regali raccontati nelle novelle de Le mille e una notte, il capolavoro della letteratura araba medievale. Nei primi capitoli della Genesi biblica il patriarca Abramo offre latte acido a tre angeli inviati da Dio per annunciagli la prossima gravidanza della moglie Sara.

TRA STORIA E LEGGENDA - Gli storici dell’alimentazione pensano che a “inventare” questo alimento buono per ogni evenienza siano stati i Bulgari - non gli abitanti dell’odierna Bulgaria - ma i loro antenati, nomadi e pastori che nell’antichità scorrazzavano per le grandi steppe dell’Asia centrale.

In onore dei progenitori, uno degli organismi responsabili della fermentazione del latte, venne chiamato Lactobacillus bulgaricus dal suo scopritore, il microbiologo russo Ilya Ilyich Mechnicov, premio Nobel per la medicina nel 1908. Non capita certo tutti i giorni di essere scoperti da un premio Nobel, così come non capita a tutti di guarire un re che nessun medico d’Europa riusciva a curare.

Che sia storia o leggenda, questa è una storia che vale la pena di raccontare, anche perché, secondo alcuni, spiega l’arrivo dello yogurt sulle mense dell’Europa moderna: Francesco I, re di Francia nei primi decenni del Cinquecento, era uno degli uomini più potenti del continente.

Gagliardo, cavaliere invitto, tombeur de femmes era però tormentato da problemi intestinali. Certo il re si abbuffava di cacciagione e di quelle salse grasse che abbondavano sulle mense regali del Rinascimento, ma allora non esistevano dietologi e gastroenterologi vari, pronti ad ammonirlo sulle abitudini alimentari non proprio corrette. I medici non sapevano che fare e fortuna che Francesco I, anche se sovrano cristianissimo, era alleato del sultano di tutti i Turchi, sovrano potente a sua volta e, cosa ben più importante, grande consumatore di yogurt.

Conoscendo i problemi del suo illustre alleato, il sultano inviò a Parigi il suo medico personale, un dotto ebreo che in breve curò il re di Francia a forza di cucchiai di yogurt.

UN "CURATUTTO" - Da quel giorno questo alimento provvidenziale non poté più mancare sulle mense più raffinate d’Europa e con il consumo, si diffuse la sua fama di “curatutto”. Nell’ordine si credeva curasse l’insonnia, la tubercolosi, che rigenerasse il sangue, facendo vivere chi ne consumava in abbondanza un’esistenza più che centenaria. Anche in pieno positivismo scientifico lo yogurt mantenne a lungo questa fama di panacea di tutti i mali, tanto che fu proprio Metchnicov, lo scopritore del Lactobacillus bulgaricus, a cercare di rendere industriale la produzione di yogurt, così da mettere a disposizione di tutti le sue qualità medicinali. Riuscì alla fine a convincere un ricco imprenditore ebreo, Isaac Carasso, che, nel 1919, impiantò il primo stabilimento per la produzione industriale di yogurt a Barcellona. Da lì cominciò tutta un’altra storia e oggi ogni supermercato che si rispetti deve avere almeno un centinaio di tipi di yogurt, diversi per gusto, quantità di grassi ed effetti sulla salute. Un ultima cosa: sapete che nome diede Isaac Carasso alla prima fabbrica per la produzione industriale di yogurt? Scelse il diminutivo del figlio: Danone. Vi dice qualcosa?
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