La vitamina C "molto efficace", tanto da essere usata come farmaco per i malati in ospedale. L'acqua e le bevande calde, perché le alte temperature uccidono il virus. E gli estratti di cipolla, perfetto antidoto contro il Covid-19.

Sono alcune tra le principali bufale sul coronavirus che impazzano e sono ormai diventate virali su Internet e sui social network. Tutte false, come dicono gli esperti.

"Siamo in un'epoca non molto diversa da quella della peste descritta da Alessandro Manzoni, ma la verità è che di questo virus molte cose ancora non le sappiamo e c'è molto da imparare", spiega Massimo Puoti, direttore del reparto malattie infettive del Niguarda di Milano.

"In questi giorni - rivela - stanno circolando molte bufale, e ci sono anche cittadini che ci propongono le loro teorie e quello che sanno, nella speranza di darci una mano".

La fake news del momento, molto diffusa da ieri, è la notizia di una sedicente infermiera che invita ad ingerire uno o due grammi al giorno di vitamina C, anche in pillola, come forma di prevenzione. Questo perché, dice, in ospedali milanesi la stanno utilizzando con successo.

Non è così: "La vitaminca C ha funzione antiossidante ed è adiuvante, ma certo non può prevenire né curare il coronavirus", spiega il virologo dell'università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco.

"Una buona spremuta non fa mai male, a meno che non si sia diabetici - rincara Puoti - ma quella assunta con l'alimentazione è sufficiente. Prenderla come supplemento, se non l'ha prescritta il medico, può provocare un eccesso addirittura dannoso per la salute".

Falsa anche la notizia dell'acqua calda. "Per uccidere il virus - spiega Puoti - bisognerebbe berla bollente, ma danneggerebbe l'interno della gola e l'esofago".

Quanto all'estratto di cipolla, ironizza il medico del Niguarda, "aiuterebbe solo a mantenere la distanza sociale".

(Unioneonine/L)
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