Uomini e microbi, una lunga storia
La peste Antonina, dal nome dell’imperatore Marco Aurelio Antonino, fu un'epidemia a rapida diffusione di vaioloI microbi sono comparsi sulla terra alcuni miliardi prima dell'uomo. Sappiamo che sono presenti dappertutto, in particolare nel nostro intestino svolgendo funzioni benefiche e prendendo il nome di microbiota, sulla pelle, nella bocca. In 3,8 miliardi di anni l'evoluzione è stata capace di utilizzare i microorganismi per perfezionare i sistemi cellulari viventi. I mitocondri, le centrali energetiche delle cellule, derivano da microorganismi primordiali inglobati dalle cellule per fagocitosi e asserviti al funzionamento dalle cellule. Abbiamo capito che senza i microbi la vita che conosciamo sarebbe stata diversa.
Il nostro rapporto con i microbi non è stato sempre così benefico. La peste Antonina, dal nome dell'imperatore Marco Aurelio Antonino, fu una epidemia a rapida diffusione di vaiolo che fu portata entro i confini dell'impero romano dalle legioni che tornavano nei loro alloggiamenti. Durò verosimilmente dal 165 al 180 d.c. Stando ai trattati storici di Cassio Dione l'epidemia si diffuse negli anni successivi e a Roma si può desumere che i decessi arrivarono ad essere circa 2000 al giorno per un totale fra i 5 e 30 milioni in tutto l'impero.
Dovettero passare molti secoli prima di cominciare a capire qualcosa delle epidemie. Jenner nel 1796, pur non immaginando l'esistenza dei microrganismi, era riuscito ad inoculare materiale, prelevato da bovini infetti, nell'uomo dando l'avvio alle vaccinazioni contro il vaiolo. Dobbiamo arrivare al 1855 quando Pasteur scopre che il processo di trasformazione dello zucchero in alcol avviene grazie all'azione di microrganismi viventi che favoriscono la fermentazione.
Ma ancor prima di lui la nostra storia è stata illuminata da due menti geniali. Londra a metà dell'ottocento era stata colpita da diverse epidemie di colera. Ma il 31 agosto del 1854 la nuova epidemia aveva colpito il quartiere di Soho. Nel giro di un mese morirono 600 persone. Le autorità chiesero aiuto a John Snow, un medico pioniere in anestesia. Snow si costruì una mappa dei casi di colera e vide che molti casi di colera erano concentrati attorno ad una fontana pubblica, cosa che non avveniva per altre fontane. Pensò che potesse esistere una relazione fra quell'acqua e il colera. Scoprì che quella fontana veniva rifornita attingendo acqua dal Tamigi proprio vicino a dove scaricavano le fogne. Fece chiudere la fontana ed il colera fu sconfitto. Con John Snow era nata l'epidemiologia. Ignác Semmelweis è stato un medico ungherese nato nel 1818. Ebbe un incarico di assistente nell'Ospedale generale di Vienna, allora ritenuto il più moderno ospedale europeo inaugurato nel 1784. In quell'epoca le puerpere andavano incontro in percentuali elevate ad una malattia chiamata febbre puerperale. Una condizione di grave infezione a partenza dell'utero che spesso portava alla morte. Gli ostetrici del reparto ogni mattina eseguivano autopsie delle pazienti decedute e appena finito salivano in reparto per visitare le puerpere. Questa condizione portò Semmelweis a pensare che potessero essere gli stessi medici a portare questa malattia dal corpo delle donne decedute alle puerpere. Obbligò tutti coloro che entravano nel Padiglione a lavarsi le mani con una soluzione di cloruro di calce e la mortalità delle puerpere passò dall'11 all'1 percento. Abbiamo affrontato i tempi bui del nostro passato con passione, logica e metodo. Eppure combattevamo contro l'ignoto. Oggi abbiamo le conoscenze per affrontare queste nuove sfide e lo stiamo facendo.
Antonio Barracca
Medico - Cagliari