Esiste un terreno di confronto tra filosofia e medicina? E come si raccontano i nuovi spazi di dialogo nel campo della cura, della salute, del benessere? Questi i temi di una rassegna dal titolo “Metamorfosi, filosofia e medicina” che intende lanciare una sfida culturale nel terzo settore in ambito sociale e sanitario.

«Vogliamo portare medici e terapeuti sui palcoscenici per ampliare lo spazio discorsivo di chi pratica e studia il benessere dei singoli - spiegano Mirella Ferro, direttore organizzativo e Daniela Usala, medico e direttore artistico della rassegna -. Un momento di incontro in cui intuizione e arte medica diventano oggetto di riflessione e valorizzazione del presente”.

Dopo il successo del primo incontro che ha visto dialogare insieme sul palco Silvano Tagliagambe docente di Filosofia della Scienza all’Università di Cagliari, Danilo Sirigu medico gastroenterologo, radiologo e ipnologo e Giovanni Biggio, docente di Neuropsicofarmacologia all’Università di Cagliari, venerdì 16 giugno, sempre alle ore 19, secondo appuntamento nella sala M2 del Teatro Massimo di Cagliari, con il titolo “Gli aspetti filosofici della cura e la sua rappresentazione. Dal genoma all’epigenetica” e protagonisti Ernesto Burgio, medico pediatra, epigenetista ECERI (European Cancer and Environment Research Institute di Bruxelles), e Chiara Cappelletto professore associato di Estetica all’Università Statale di Milano, dove studia il rapporto che i nostri corpi hanno con gli oggetti quotidiani e come questo influisce sull'esperienza che facciamo di noi stessi.

Ultimo appuntamento della rassegna è previsto per venerdì 23 giugno (ore 19) quando toccherà al farmacologo Luciano Lozio, tra i padri fondatori della farmacologia probiotica, incontrare il pubblico con un appuntamento dal titolo “I nuovi orizzonti della metamorfosi, l’importanza dei batteri nella nostra vita”.

“Metamorfosi, filosofia e medicina in scena” si propone dunque come un momento di forte connessione emotiva, un vero e proprio cortocircuito intellettuale messo in atto da una galleria di studiosi di grande spicco le cui visioni e teorie incuriosiscono e sollecitano in senso profondo. A moderare gli incontri e a interagire con la platea Alfredo Camera, medico psichiatra, psicoterapeuta e psicodrammatista analitico. La presentazione delle serate, con inizio sempre alle ore 19, è affidata all’attore Fabio Marceddu.

Ma cosa si intende davvero per metamorfosi? Emanuele Coccia, filosofo eclettico, nome sempre più di peso nel dibattito internazionale, nelle pagine del suo libro intitolato appunto “Metamorfosi”, parla di una forza che ci attraversa e ci trasforma non come atto di volontà cosciente e personale, ma come di qualcosa di più antico del corpo che opera in completa autonomia. «La vita non è che un'unità cosmica che stringe la materia della Terra in un'intimità carnale. Siamo tutti carne della stessa carne, indifferentemente dalla specie cui apparteniamo» scrive il filosofo. Partendo da questi spunti, l’idea ispiratrice degli organizzatori proverà a considerare la metamorfosi come una forza intrinsecamente collegata ai processi di risanamento e riappropriazione della salute individuale.

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