Scienza, ricerca e tecnologia. Tre ingredienti fondamentali per lanciare nuove sfide ai tumori, che consentano di superare quanto già oggi la medicina riesce ad ottenere. Il tutto, aumentando la velocità di trasferimento delle informazioni dal laboratorio al letto del malato, magari sfruttando anche le opportunità offerte dalla telemedicina e dal telemonitoraggio. A fare il punto sulla scienza del presente, e soprattutto del futuro, saranno gli esperti presenti a Videolina venerdì alle 21, in occasione della trasmissione “Ippocrate” dal titolo “Così scienza e tecnologia sfidano i tumori”.

Anna Sapino, Direttore scientifico dell’Irccs Istituto Oncologico di Candiolo oltre che docente all’Università di Torino, Sabrina Arena dello stesso Istituto e Giovanni Sotgiu, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Sassari, assieme a Stefano Birocchi e Federico Mereta cercheranno di mostrare dove ci porterà il futuro. «La ricerca punta sull’integrazione di molte scienze: la genomica, cioè lo studio del genoma del tumore, la proteomica, cioè lo studio della struttura e della funzione delle proteine, la metabolomica, ovvero lo studio delle impronte chimiche lasciate da processi cellulari, e la radiomica, cioè l'analisi matematica di immagini mediche», spiega Sapino. Integrando queste conoscenze e sfruttando la tecnologia, magari utilizzando anche “avatar” degli organi dello stesso paziente per valutare gli effetti delle cure in valutazione, si potrà arrivare ad offrire trattamenti sempre più mirati per ogni tumore».

Questi avatar si chiamano organoidi. E sono fondamentali per la ricerca, come avviene appunto nel centro di Candiolo. Grazie allo sviluppo di organoidi tumorali, si possono avere veri e propri tumori in “miniatura” che ricalcano dal punto di vista molecolare le cellule tumorali di singoli pazienti come modelli di studio di tumori che hanno acquisito resistenze alle terapie a bersaglio. Ma non basta. Il futuro passa anche attraverso il metaverso che, grazie alla tecnologia immersiva, consentirà di migliorare la gestione e l’assistenza multidisciplinare dei pazienti oncologici.

La sinergia fra la telemedicina, l’accesso a reti wireless 5G che consentono una trasmissione dei dati sempre più rapida e precisa, l’intelligenza artificiale con la possibilità di gestire grandi quantità di dati, stanno aprendo infatti prospettive promettenti per medici e pazienti. Grazie ai visori dedicati che permettono agli utenti di immergersi nel metaverso virtuale, per esempio, è possibile per i medici incontrare gli avatar di colleghi ovunque in Italia e nel mondo così da condividere le informazioni cliniche e le decisioni d’intervento, fruendo di contenuti digitali come le immagini da TAC e risonanza magnetica o addirittura di modelli di nuova generazione che ricostruiscono in tre dimensioni l’anatomia degli organi del singolo paziente».

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