«La laringe svolge tre funzioni fondamentali: incanala l'aria verso la trachea, consente la fonazione grazie alle corde vocali e, durante la deglutizione, impedisce l’inalazione del cibo nelle vie respiratorie. È un organo che può essere affetto da diverse patologie, fra cui le neoplasie maligne. Il più frequente tumore maligno della laringe è il carcinoma squamocellulare, la neoplasia che origina dalla mucosa (la superficie interna) dell’organo, responsabile di 8.632 morti nel 2020 in Europa occidentale. Forte è la correlazione con il fumo di sigaretta attivo e passivo, ma anche altri fattori di rischio, come la familiarità per lo sviluppo delle patologie oncologiche, possono favorirne la formazione».

Un simile quadro dei tumori laringei, come riporta il professor Roberto Puxeddu, direttore dell’Otorinolaringoiatria del Policlinico Duilio Casula, evidenzia l’importanza di informarsi su questa patologia. Un’occasione per farlo è stata offerta dalla puntata di “15 minuti con…”, il talk di approfondimento sulla salute dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari, in collaborazione con il gruppo Unione Sarda, che ha visto il professor Puxeddu dialogare, nel corso della trasmissione condotta dal giornalista Fabrizio Meloni, responsabile Comunicazione e Relazioni esterne dell’Aou, con il professor Filippo Carta, a sua volta otorino del Policlinico.

Quest’ultimo ha sottolineato come «la diagnosi precoce sia possibile soprattutto quando la patologia origina proprio dalle corde vocali causando una disfonia (alterazione della voce) rilevabile dallo stesso paziente anche nelle sue fasi iniziali. Non tutti i pazienti con disfonia hanno una neoplasia laringea, però questo sintomo deve essere sempre indagato in ambito specialistico. La diagnosi si basa essenzialmente sulla fibrolaringoscopia, che consente un’analisi dettagliata della laringe e di tutte le vie aereo-digestive superiori. La diagnostica laringea ha beneficiato nell’ultimo decennio dello sviluppo di strumenti dotati di tecnologia video ad altissima definizione. L’accuratezza diagnostica dei nuovi endoscopi è stata potenziata dall’associazione con i dispositivi Narrow Band Imaging e IMAGE 1S, che permettono l’analisi del microcircolo vascolare sottomucoso, favorendo l’identificazione della neoangiogenesi neoplastica (alterazione della vascolarizzazione delle lesioni neoplastiche presente anche nelle fasi iniziali). I fibrolaringoscopi dotati di tecnologia HD, Narrow Band Imaging e IMAGE 1S sono ormai un presidio indispensabile, in quanto migliorano l’identificazione delle lesioni maligne o potenzialmente maligne meritevoli di accertamenti più invasivi».

«Una volta confermata la presenza di una neoplasia maligna», ha spiegato Puxeddu, «i pazienti possono beneficiare di una vasta gamma di trattamenti scelti in ambito multidisciplinare sulla base delle caratteristiche particolari di ogni singolo caso. La scelta terapeutica deve bilanciare la necessaria radicalità oncologica (guarigione della patologia neoplastica) con la salvaguardia delle funzioni laringee. La S.C. di Otorinolaringoiatria del Policlinico Universitario di Cagliari ha sviluppato una trentennale esperienza nel trattamento dei tumori laringei attraverso il cavo orale (evitando una incisione esterna) con l’utilizzo del Laser CO2. Ancora oggi non tutti i pazienti giungono alla valutazione specialistica con lesioni trattabili attraverso procedure mini-invasive. Nei casi più gravi sono necessari trattamenti più invasivi come la radioterapia, le laringectomie parziali per via esterna o addirittura la laringectomia totale (asportazione radicale e definitiva dell’organo con allestimento di un tracheostoma irreversibile). Anche i pazienti che hanno subito trattamenti più importanti (come la laringectomia totale) possono comunque beneficiare di presidi sanitari di ultima generazione che consentono una riabilitazione della voce efficace, con un conseguente miglioramento della qualità di vita».

Luca Mirarchi

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