Oristano, si guasta il casco refrigerante per le donne in chemio: interviene la Lilt
La Lega per la lotta ai tumori, grazie un contributo dell’associazione Vivere Torre, è riuscita a riparare il macchinario necessario per ridurre la caduta dei capelli nelle pazientiCinque parole che riassumono il significato di una nuova iniziativa benefica: “Doniamo ciò che ci donano”.
Chi anche questa volta è scesa in campo è la Lilt, sezione di Oristano. Diversi mesi fa l'associazione aveva donato in comodato d’uso, al reparto di Oncologia dell’ Ospedale San Martino di Oristano, un casco refrigerante che consente di ridurre la caduta dei capelli nelle donne che si sottopongono a chemioterapia.
Il macchinario, che era stato acquistato grazie al contributo dell’assessorato regionale della Sanità e grazie all’azienda agricola Orto di Eleonora, al Comune di Oristano e ad altre imprese e privati cittadini, qualche settimana fa ha iniziato a funzionare male.
«Una cuffia non era più utilizzabile a causa di un forellino dal quale fuoriusciva il liquido refrigerante», spiega Eralda Licheri, presidente dell’associazione. Per tale motivo occorreva, in tempi brevi, la sostituzione della cuffia, per permettere alle donne di non interrompere l’utilizzo del casco e poter così continuare a beneficiare degli effetti positivi del macchinario. «La nostra associazione ha deciso, quindi, di utilizzare il contributo dell’associazione Vivere Torre, donatoci in occasione della manifestazione “Torre cammina in rosa” tenutasi a Torre dei Corsari il 5 novembre 2023, per la sostituzione della cuffia danneggiata, costata 1.550 euro».
Licheri ha proseguito: «Era importante poter dare continuità e garanzia del servizio offerto, in quanto sappiamo bene quali siano gli effetti psicologici della perdita dei capelli per le donne, in cura per un tumore. Rappresenta per loro l’effetto collaterale più temuto. Infatti i cambiamenti indotti dai trattamenti possono incidere in modo significativo sulla personalità e nell’atteggiamento verso le cure e la malattia stessa. Per questi motivi è fondamentale – ha concluso Licheri – che le pazienti abbiano la possibilità di tutelare il proprio benessere anche attraverso una maggiore attenzione all’estetica. Il benessere emotivo è legato anche alla propria immagine corporea ed è importante favorire un adattamento armonioso relativo ai cambiamenti estetici che la donna affronta in questo delicato periodo di vita».