Lo studio che promuove il lockdown: evitati 3,1 milioni di morti in Europa
Misure difficili da sostenere, ma che avrebbero salvato milioni di vite umaneMisure draconiane e molto sofferte, che però avrebbero salvato milioni di vite umane. A promuovere il lockdown è una ricerca pubblicata online su "Nature" dai ricercatori dell'Imperial College London (Gb): i blocchi su larga scala e altri interventi non farmacologici in Europa hanno avuto successo nel ridurre i livelli di trasmissione di Sars-CoV-2 e controllare la crescita dell'epidemia, risparmiando circa 3,1 milioni di morti.
La stima si basa su dati combinati provenienti da 11 Paesi europei, Italia inclusa, fino ai primi di maggio.
Dal 2 al 29 marzo - ricordano gli scienziati - i Paesi europei hanno iniziato a implementare le misure non farmacologiche, come la chiusura delle scuole e i lockdown, per controllare l'epidemia di Covid-19. Misurare l'efficacia di questi interventi può indicare gli indirizzi più utili a tenere sotto controllo il virus. Oltre al valore di Rt (l'ormai celebre tasso di contagiosità), un metodo per valutare l'impatto di un'epidemia è calcolare retrospettivamente i livelli di infezione analizzando i decessi registrati.
La ricerca stima, in particolare, che fino al 4 maggio scorso tra 12 e 15 milioni di persone in questi Paesi siano state infettate da Sars-CoV-2: dal 3,2% al 4% della popolazione, "con ampie fluttuazioni da Paese a Paese".
Confrontando il numero di decessi osservati con quelli previsti dal loro modello in assenza di interventi, gli autori suggeriscono che circa 3,1 milioni di decessi sono stati evitati proprio grazie alle misure adottate. I ricercatori calcolano inoltre che Rt sia sceso al di sotto di 1 proprio come risultato degli interventi, calando in media dell'82%, anche se ancora una volta i valori variano da Paese a Paese.
L'uso di dati aggregati e la rapida separazione tra interventi successivi rende difficile, avvertono i ricercatori, determinare l'effetto delle singole misure sull'epidemia di Covid-19.
(Unioneonline/v.l.)