Il caldo non dà tregua, ma se si cerca refrigerio con un bagno in mare o in piscina prima di tuffarsi è meglio togliere le lenti a contatto: lo raccomandano gli esperti nel corso del XX Congresso dell'International Society of Cornea, Stem Cells and Ocular Science (SICSSO), sottolineando che l'acqua di piscine, mare, fiumi, laghi e perfino quella della doccia potrebbe essere contaminata da patogeni in grado di provocare infezioni anche gravi.

Il più temibile patogeno è l'Acanthamoeba, parassita diffusissimo soprattutto nelle acque. In Italia si stima sia responsabile di oltre 400 cheratiti all'anno, in continuo aumento per la maggiore aggressività e per l'uso sempre più diffuso delle lenti a contatto.

Purtroppo dal 12 al 50% dei casi di cheratite da Acanthamoeba non risponde alle terapie mediche e comporta la necessità di un trapianto di cornea, che non è sempre risolutivo e fallisce in oltre metà dei casi soprattutto per la tardività dell'intervento. Una speranza, tuttavia, arriva dal trapianto di cornea lamellare anteriore, o DALK, in cui non viene impiantata la cornea a tutto spessore: i risultati di questa tecnica applicata alle cheratiti da Acanthamoeba, presentati al congresso e ottenuti nel nostro Paese, sono soddisfacenti e garantiscono un successo nel 90% dei pazienti, se l'intervento viene eseguito precocemente nei casi con un'infezione di grado più severo. L'arma migliore resta tuttavia la prevenzione, seguendo le regole di igiene nell'uso delle lenti a contatto e ricordando di toglierle ogni volta che si fa un bagno.

I SINTOMI – Se il parassita infetta la cornea i sintomi sono inizialmente lievi, come leggero fastidio alla luce, visione un po' offuscata, sensazione di un corpo estraneo e l'evoluzione è lenta rispetto alle cheratiti batteriche. Ciò comporta spesso un ritardo di diagnosi e di cura specifica, così il parassita ha la possibilità di infettare la cornea in profondità con coinvolgimento dei nervi corneali, provocando lesioni e forti dolori.

(Unioneonline/v.l.)

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