Il Codacons rivolge un appello a tutti i ristoratori della Sardegna in merito all'utilizzo, nei locali pubblici della regione, di acque trattate o filtrate destinate ai clienti.

«Negli ultimi anni si è registrata nei ristoranti della Sardegna una crescente diffusione di dispositivi destinati al trattamento di acque finalizzate al consumo umano - spiega il Codacons - Trattamenti che non hanno lo scopo di rendere potabile un'acqua che non lo sia già morfologicamente, ma di consentire modifiche nelle caratteristiche organolettiche, ossia di 'raffinare' le acque per utilizzi domestici».

«L'utilizzo di apparecchiature per il trattamento delle acque – prosegue il Codacons – può avere ripercussioni sul fronte sanitario: a seconda delle tecniche usate, può ridurre o anche eliminare minerali come ad esempio il calcio e/o il magnesio, nonché comportare al contrario un aumento del sodio fortemente sconsigliata, a fini preventivi, per tutta la popolazione (ed in particolare per chi soffre di patologie quali diabete, ipertensione ecc.)».

«La somministrazione al pubblico di acqua trattata – conclude il Codacons – può inoltre fuorviare e confondere i consumatori, portandoli a credere che quella servita a tavola sia acqua minerale».

Per tali motivi l'associazione chiede ai ristoranti dell'Isola di «prestare la massima attenzione circa la tipologia di acqua servita ai clienti, e mette a loro disposizione una «apposita perizia per far meglio comprendere i rischi connessi alla commercializzazione di acque trattate».

(Unioneonline/v.l.)

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