"Il sesso debole? Con Covid-19 non ci sono dubbi: è quello maschile. E questo a causa delle intrinseche differenze ormonali e genetiche tra i due generi".

A esserne convinto è l'andrologo Carlo Foresta dell'Università di Padova, che spiega: "Sono convinto che sarebbe opportuno adottare un trattamento differente tra uomini e donne per battere il virus".

Le conoscenze attuali "escludono - aggiunge poi Foresta - che il testicolo possa essere una sede di accumulo del virus e quindi avere un ruolo nella gravità della patologia. D'altra parte ad oggi in nessun caso è stato individuato il virus nel liquido seminale di soggetti infetti".

Le cause della maggior gravità e letalità da Covid-19 nel sesso maschile "va ricercata nelle intrinseche differenze ormonali e genetiche tra i due generi". Foresta evidenzia infatti come numerose "cause genetiche e ormonali siano alla base della diversità di manifestazioni cliniche nei due sessi".

"La diversa costituzione dei cromosomi sessuali, XX nelle donne e XY negli uomini, può determinare una predisposizione del maschio a sviluppare forme più severe dell'infezione. Inoltre gli ormoni maschili come il testosterone facilitano l'estensione dell'infezione e quindi lo svilupparsi di manifestazioni cliniche più gravi", spiega ancora Foresta.

Luca De Toni dell'Università di Padova ha anche proposto, sulla base delle evidenze scientifiche internazionali, varie ipotesi di trattamento genere-specifico, analizzando molecole anti-androgeniche già utilizzate contro il tumore alla prostata.

Inoltre ha sottolineato la possibilità che un farmaco in sperimentazione, il camostat mesilato, "agisca bloccando il meccanismo d'ingresso del virus, con possibile riduzione della capacità infettante".

(Unioneonline/v.l.)
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