Con l'autunno alle porte, anche la campagna vaccinale contro l'influenza comincia ad avviare i motori. Date ufficiali non ce ne sono, ma gli addetti ai lavori indicano il mese di ottobre come periodo di inizio delle somministrazioni. La novità di quest'anno è che ne faranno parte anche i farmacisti, estendendo così l'attività dopo i corsi di formazione sulla piattaforma dell'Istituto superiore di Sanità che hanno loro consentito di vaccinare contro il Covid-19.

I farmacisti, stando alle nuove disposizioni, potranno inoculare il farmaco alle persone dai 18 anni in su. Il servizio, spiega Federfarma, riguarderà anche coloro che hanno diritto al vaccino gratuito: i fragili e le fasce d'età dai 60 anni.

I cosiddetti “aventi diritto”, cioè coloro che non devono pagare la vaccinazione, dovranno presentare alla farmacia di riferimento soltanto la prescrizione del medico di famiglia: l'inoculazione è a carico del Servizio sanitario nazionale che provvederà al rimborso. Chi invece ha un'età compresa tra i 18 e i 59 anni e non appartiene alla fascia dei fragili, può comprare l'immunizzante in farmacia e decidere se farselo somministrare altrove o dal farmacista, che in questo caso riceverà dal cliente 6,16 euro per la prestazione, oltre al prezzo del farmaco.

Ora si attende anche di capire quali saranno gli impatti della nuova ondata influenzale in arrivo, con la bassissima incidenza dello scorso anno che non deve trarre in inganno.

“Abbiamo avuto pochissimi casi di malattie respiratorie, raffreddori e problemi respiratori dovuti a batteri perché erano attive tutte le misure anti-Covid, dalla mascherina al lavaggio delle mani, ed erano chiuse molte attività sociali e anche la scuola. Ecco che, se la circolazione del virus è stata ridotta, questo potrebbe essere un boomerang tra un mese", spiega all’Adnkronos Salute Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg). Considerando che “una gran fetta della popolazione non ha avuto la malattia ed è scoperta, l'influenza 2021-2022 potrebbe essere più impattante”, precisa.

“L'influenza infatti si autolimita tra chi è vaccinato e chi si ammala - spiega ancora Scotti - Quest'anno, visti i pochi casi dell'inverno passato, c'è una grossa fetta che non ha anticorpi residui e potrebbe essere più suscettibile al virus”.

(Unioneonline/v.l.)

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