Un convegno per approfondire una malattia, il diabete, di cui in Italia sono affette oltre 3 milioni 200mila persone, il 5,3% dell'intera popolazione, e che proprio in Sardegna presenta un'incidenza significativa.

L'appuntamento è per domani, venerdì 29 settembre, ad Oristano (sala convegni dell'Arcidiocesi di piazza Duomo, dalle 9.30), con un focus speciale sul tema de "L'ischemia critica degli arti inferiori". A discuterne chirurghi vascolari, radiologi interventisti e cardiologi operanti in Sardegna e nel panorama nazionale. A coordinare i lavori il professor Eugenio Martelli dell'Università di Sassari, che porterà il suo contributo per evidenziare alcuni aspetti "critici" di questa patologia legata al diabete, e che porta inevitabilmente (se mal gestita) all'amputazione degli arti inferiori per gangrena.

Secondo i dati riportati dall'ateneo turritano, "l'angioplastica percutanea con cateteri a palloncino (PTA), sempre più trattamento di prima scelta nel trattamento dell'ischemia critica degli arti inferiori, non sta comportando - nonostante gli indubbi progressi tecnologici - l'auspicato decremento del tasso di amputazione degli arti inferiori che, lungi dal decrescere, è anzi in progressivo aumento. Le persone che hanno subito un'amputazione di un arto a causa del diabete sono infatti passate dalle 6417 nel 2010 alle 6671 del 2012, una crescita in linea anche con quella degli anni successivi".

In particolare, la Sardegna è una delle Regioni con la più alta incidenza di diabete per numero di abitanti, seppur si caratterizzi per una condizione fisica migliore del resto d'Italia sia in termini di sovrappeso (38% contro il 46% del dato nazionale) e obesità (18% contro il 27%), sia in tema di complicanze legate alla malattia dove spicca il dato positivo del 28% di arteriopatie periferiche contro il 39% della media nazionale. Dati migliori anche per retinopatie (14% contro 20%), nefropatie (6% contro 11%) mentre del tutto allineati i valori per i problemi cardiaci (28%) e piede diabetico (10%).

"L'obiettivo di questo incontro – spiega il professor Martelli - è mettere a punto percorsi e strategie diagnostico-terapeutiche condivise e vincenti nella gestione di questa patologia molto diffusa tra gli over 50. Di certo, vista la forte relazione tra il basso grado di istruzione, la sedentarietà, l'obesità e il diabete, le categorie più a rischio sono sicuramente quelle più fragili, con un basso titolo di studio, risorse economiche scarse o insufficienti e spesso con una rete sociale debole o assente; proprio per proteggerli dobbiamo riuscire a trovare una soluzione che dia grandi conoscenze di base dell'argomento in maniera da aumentarne la prevenzione".

L'appuntamento rientra nell’ambito del XXI congresso ARCA Sardegna (Associazione Regionale dei Cardiologi Ambulatoriali) dal titolo "Nel cuore la passione cardiologica" in programma domani, appunto, e anche sabato ad Oristano.

(Redazione Online/v.l.)
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