Uno squilibrio nella flora batterica intestinale può causare il collasso di alcuni metaboliti responsabili della depressione. Dunque, un intestino in salute porta a contribuire alla normale funzione cerebrale.

A dirlo è uno studio francese dell'Istituto Pasteur, dell'Inserm e del Cnrs pubblicato su "Nature Communications". Il microbiota intestinale è il più grande serbatoio di batteri del corpo e i ricercatori hanno appena scoperto come una modificazione del microbiota intestinale, causata da stress cronico, possa essere all'origine di uno stato depressivo, in particolare provocando un collasso dei metaboliti lipidici nell'organismo.

La loro diminuzione si traduce in un grave malfunzionamento del sistema di comunicazione derivato da loro stessi. Questi metaboliti, infatti, si legano ai recettori che sono anche l'obiettivo primario del Thc, il componente attivo più noto della cannabis.

I ricercatori hanno scoperto che quando gli endocannabinoidi non erano più presenti in una regione chiave del cervello che partecipa alla formazione di ricordi ed emozioni, l'ippocampo, si verifica uno stato depressivo. Grazie al lavoro di ricerca, poi, hanno identificato alcune specie batteriche che sono notevolmente ridotte negli animali con disturbi dell'umore. Al contrario, hanno dimostrato che con il trattamento orale con questi stessi batteri è possibile ripristinare un livello normale dei derivati lipidici e, di conseguenza, curare lo stato depressivo. Ecco perché gli studiosi francesi parlano di "psicobiotici".

(Unioneonline/v.l.)
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