Sono in arrivo nuovi vaccini contro i batteri ad alta resistenza agli antibiotici che solo in Italia, maglia nera in Europa, sono responsabili di 10.000 decessi ogni anno. I vaccini infatti non agiscono soltanto contro i virus, ma anche contro diversi batteri. Per alcune infezioni batteriche, come quelle che causano il tetano, la meningite e la difterite, esistono già apposite vaccinazioni, obbligatorie in età adolescenziale.

A spiegarlo è Marco Tinelli, infettivologo e componente del Direttivo Nazionale della SIMIT - Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, che anticipa alcuni dei contenuti dell'ottavo Congresso AMIT (Argomenti di Malattie Infettive e Tropicali) dedicato alla resistenza dei batteri agli antibiotici che si terrà giovedì 16 e venerdì 17 settembre a Milano. La ricerca contro il Covid sta spingendo infatti anche quella contro altre infezioni, sia virali che batteriche.

"Sono in via di avanzata sperimentazione, mediante metodologie di preparazione innovative che eliminano gli effetti collaterali, vaccini contro i batteri gram negativi e gram positivi come ad esempio Klebsiella pneumoniae, Stafilococco aureo, ma anche il Clostridium difficile, batterio che provoca patologie intestinali anche molto gravi ed è diffuso sia in ambito ospedaliero che nelle RSA. Questo approccio vaccinale ha la stessa valenza scientifica degli altri in uso attualmente: quello di prevenire le infezioni, limitare al massimo l'insorgenza di patologie acute ed, in questo caso, limitare al minimo l'uso degli antibiotici. La relazione magistrale su questo tema sarà tenuta dal Prof. Rino Rappuoli, uno dei maggiori specialisti in questo campo a livello mondiale" spiega Tirelli.

"In ambito di antibiotico resistenza, l'EMA è proattiva dal 2009 - evidenzia Marco Cavaleri, responsabile della strategia sui vaccini di EMA, l'agenzia europea del farmaco -. In particolare, oltre a facilitare la produzione di nuovi prodotti antibatterici, svolge un lavoro basato su un approccio transnazionale concordato con altre agenzie. Per perseguire questi obiettivi, la strategia prevede la ricerca di terapie innovative, come nuove classi di antibatterici, virus batteriofagi, microbioma umano e altri prodotti biotecnologici contro i ceppi multiresistenti".

Gli esperti stanno intanto elaborando un documento sul "Buon Uso degli Antibiotici in Ambito Umano", primo in Italia, che entro la fine dell'anno verrà diffuso in maniera capillare a tutta la rete del Servizio sanitario nazionale.

"Nel documento si considerano i principali batteri altamente resistenti agli antibiotici e il loro trattamento con molecole anche di recente approvazione" sottolinea ancora Tinelli.

(Unioneonline/v.l.)

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