«Ogni estate numerose persone vengono punte da api, vespe e calabroni. Questi insetti, appartenenti alla famiglia degli Imenotteri, quando pungono iniettano nella vittima il loro veleno. La maggior parte delle punture si risolve spontaneamente con arrossamento, gonfiore e bruciore locali che possono durare al massimo qualche ora. Una piccola percentuale di soggetti può invece sensibilizzarsi al loro veleno e sviluppare reazioni allergiche, anche severe», spiega Stefano Del Giacco, professore ordinario di Medicina interna, allergologo e immunologo del Policlinico Duilio Casula e presidente di EAACI (European Academy of Allergy and Clinical Immunology).

«Anche in Sardegna la prevalenza delle reazioni generalizzate da punture di imenotteri risulta compresa tra lo 0.4-0.8% della popolazione pediatrica e il 5% della popolazione adulta; circa l’1% di queste può portare a una reazione più grave, di tipo anafilattico», afferma il medico. «In Italia gli imenotteri pungitori sono rappresentati dalle famiglie dei vespidi (vespa, polistes e calabrone) e degli apidi (ape e bombo). Tra i più comuni, la vespa o giallone, la più diffusa nel nostro Paese. Misura fino a 1,5 cm in lunghezza, ha l’addome tipicamente a strisce gialle e nere, quasi priva di peluria; è attratta dall’odore degli alimenti, per cui entra di frequente a contatto con l’uomo e può pungere più volte. Anche l’ape misura circa 1,5 cm, ma ha il corpo ricoperto di peluria e un colore marrone scuro con bande addominali dorate. Muore dopo la puntura lasciando nella cute del malcapitato il pungiglione, dotato di uncini, con il sacco contente il veleno. Di solito, punge solo se disturbata».

«La maggior parte delle persone», prosegue Del Giacco, «avverte solo un lieve gonfiore, arrossamento e dolore nella zona della puntura. Questo è normale e può essere attenuato con una crema cortisonica. L’allergia, invece, può manifestarsi con una “reazione locale estesa” (arrossamento e gonfiore con diametro superiore a 10 cm e durata maggiore di 24 ore) e una reazione allergica grave, detta anafilassi, che può portare allo shock anafilattico. I sintomi di un’allergia grave includono: difficoltà respiratorie o respiro sibilante, gonfiore del viso, delle labbra o della lingua, vertigini o sensazione di svenimento, palpitazioni o battito cardiaco irregolare, nausea o vomito, prurito generalizzato o eritema cutaneo diffuso».

«Se si sospetta un'allergia alle punture di api e vespe», conclude l’allergologo, «è importante cercare immediatamente assistenza medica, poiché l'anafilassi può essere pericolosa e richiedere un trattamento urgente, anche con l’utilizzo di adrenalina. Per chi ha avuto una reazione grave, è consigliata una visita presso un centro allergologico specializzato come quello del Policlinico “Duilio Casula” dell’AOU di Cagliari, che può effettuare la corretta diagnosi e, in casi selezionati, proporre al paziente un “vaccino” per il veleno degli imenotteri».

Luca Mirarchi

© Riproduzione riservata