«Con tutto il rispetto, il Veneto non è la Campania, la Puglia, la Sardegna o la Toscana: è molto di più, ha un valore che va oltre quello delle altre regioni. Se a Roma tengono conto di questo la coalizione in regione avrà lunga vita e serenissima. Altrimenti, come ha annunciato ieri il presidente Luca Zaia, ci saranno grandi tensioni a livello regionale e le strade si separeranno, senza rancori o rimorsi».

Lo ha affermato, in un’intervista ad Affari Italiani, Alberto Villanova, capogruppo della Liga Veneta-Lega in regione Veneto in merito al dibattito interno al centrodestra sulle prossime elezioni regionali. Un dibattito con al centro il nome del candidato governatore, che la Lega rivendica e che ha appunto il volto di Luca Zaia, al momento non ricandidabile per via del vincolo dei “due mandati e stop”. Di qui le tensioni tra la Lega e Fratelli d’Italia, che avrebbe in mente di proporre un proprio nome. Ipotesi su cui però lo stesso Zaia ha già tuonato: «È stucchevole che la lezione sul terzo mandato venga da bocche che da 30 anni sono sfamate dal Parlamento. Io ho delle priorità, e la principale si chiama Veneto. Quindi “Veneto first”, perché è giusto che l'amministratore delegato di questa regione rispetti e segua i veneti».

Ora il capogruppo della Lega nel consiglio regionale veneto ribadisce il concetto, immaginando anche tre possibili scenari. «L'opzione numero uno – dice Villanova – per noi resta sempre quella di ricandidare Zaia, il presidente più amato d'Italia» e «andremo avanti su questa strada fino alla fine in attesa anche del pronunciamento della Corte Costituzionale sul ricorso del governo con la legge della Campania (per il terzo mandato, ndr)».

La seconda opzione, per Villanova, è un candidato presidente della Lega con il centrodestra unito. Quanto alla terza opzione, «se i partiti romani alleati della Lega al governo nazionale non terranno conto delle sensibilità politiche e identitarie che per noi ha il Veneto allora – dice Villanova – andremo da soli alle elezioni regionali con un nostro candidato sostenuto chiaramente anche dalla Lista Zaia che resterà sempre un punto di forza. Altre soluzioni non sono contemplate».

Alla domanda se non temano di perdere o di far vincere la sinistra, Villanova risponde sicuro: «Con lo schema della Lega da sola in Veneto, insieme ad altre liste civiche, siamo fermamente convinti che ci saranno grandissime sorprese nelle urne. E siamo assolutamente sicuri di poter conservare la guida della regione».

(Unioneonline/l.f.)

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