"In questo Caf non si fanno pratiche per il reddito di cittadinanza".

È il messaggio comparso all'entrata dei Caf di alcune città del Sud Italia, dove molti cittadini, all'indomani del boom del Movimento 5 Stelle alle politiche, si sono presentati agli sportelli pensando che il cavallo di battaglia della campagna elettorale pentastellata sia già operativo.

Come sia sfuggito che, per attuare il provvedimento, debba prima insediarsi il Parlamento e, soprattutto, formarsi il nuovo governo, procedendo all'iter legislativo, è un mistero.

Ma, si sa, l'Italia e gli italiani non finiscono mai di stupire.

E così a Bari, a Potenza e anche a Palermo, in tanti stanno già reclamando l'assegno promesso da Luigi Di Maio e co. alla vigilia del voto.

Nel capoluogo pugliese, ad esempio, i cittadini si sono presentate allo sportello per il lavoro del Comune ''Porta Futuro''. Stessa situazione ai Servizi sociali dei Comuni della Città Metropolitana. Idem alla Camera sindacale della Uil nel capoluogo della Basilicata.

''Confermo che anche in Basilicata stiamo ricevendo queste richieste presso i nostri uffici - dice Antonio Deoregi, della segreteria regionale Uil - da parte di persone che chiedono come

funziona il reddito di cittadinanza. Capisco la loro aspettativa ma stiamo spiegando che questa misura non è ancora attiva e non sappiamo se si verificherà. Se dovesse avvenire, tanto meglio''.

E subito si è innescata la polemica politica. "Ecco cosa accade a credere alle balle a 5 stelle", ha twittato l'account della Lega per Salvini premier.

(Unioneonline/l.f.)

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