Se un miracolo ha fatto Draghi, è stato certamente quello di rendere Matteo Salvini un convinto europeista.

Dopo l'apertura "senza condizioni e veti" al governo dell'ex presidente della Bce, il leader leghista diventa europeista anche sul tema migranti: "Sull'immigrazione noi proporremo l'adozione della legislazione europea", fa sapere.

E domani potrebbe approvare a sorpresa al Parlamento europeo il regolamento del Recovery Fund. La scelta definitiva, precisano dal Carroccio, verrà presa "solo dopo aver incontrato nel pomeriggio il presidente incaricato".

Un cambio di linea impensabile solo poche ore fa. Un clamoroso dietrofront, precisano dalla Lega, dovuto al cambio della fase politica. Se invece dell'austerity si passasse ad una fase di investimenti di crescita e rilancio, lo scenario cambierebbe completamente.

Un voto favorevole creerebbe problemi nel gruppo europalamentare della Lega, Identità e Democrazia, di cui il Carroccio ha anche la responsabilità della guida. E c'è tensione soprattutto con l'ultra-destra tedesca.

Sul lato italiano invece, la svolta europeista è vista con grande favore da Forza Italia: "Auspico che anche la Lega - è l'appello di Mariastella Gelmini - possa dare il suo via libera al Regolamento perché è essenziale che nel 2021 arrivi la prima tranche del Recovery fund".

La bandiera dell'euro-scetticismo, in quello che nel 2018 era il Parlamento più anti-Ue della storia, rischia di rimanere nelle sole mani di Fratelli d'Italia.

E questo rivoluzionerebbe tutti gli equilibri interni del centrodestra.

(Unioneonline/L)
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