Silvio Berlusconi è il leader politico più insultato sui social dagli utenti sardi. Seguono Matteo Renzi e Matteo Salvini. A stilare la particolare "classifica dell’odio" è D Link, azienda leader nel settore della tecnologia wireless e del networking, che in vista del voto del 4 marzo ha lanciato la campagna #connettitiresponsabilmente, per monitorare il fenomeno delle sistematiche offese lanciate dagli haters su Facebook, Twitter e co.

MIGLIAIA DI OFFESE - Guardando ai dati raccolti a livello nazionale, "dall’inizio dell’anno ad oggi – riassume D Link - sono stati analizzati quasi 2 milioni di contenuti legati alle elezioni 2018. Si tratta di messaggi verso i candidati, i partiti o verso altri elettori e ciò che emerge è che il 38% di questi (circa 750mila) è connotato da negatività e ben 135mila contengono volgarità o insulti espliciti".

E si va anche sul pesante: "I messaggi che augurano la morte (o minacciano di uccidere) sono più di 15mila, quelli che contengono riferimenti alla violenza quasi 19mila. Solo l’11% dei contenuti è etichettabile come positivo".

L'IDENTIKIT - Chi è il cyber-odiatore? D Link traccia l’identikit: "Prendendo come base solo i commenti con insulti e volgarità, scopriamo che l’elettore più "arrabbiato" è uomo (68% contro il 32% delle donne) e vive nel Lazio (che nonostante produca meno contenuti in termini assoluti, precede la Lombardia di ben 6 punti)".

IN SARDEGNA - Passando ai numeri regionali, in Sardegna il 25% dei post monitorati contiene offese e insulti.

E, come detto, il leader di Forza Italia è il più bersagliato: il 26,7% degli insulti pubblicati sono per lui.

Segue a breve distanza il segretario dem (24,4%) e quello della Lega (21,2%).

Più staccato Luigi Di Maio: il capo politico del Movimento 5 Stelle è preso di mira, invece, solo dal 12,4% degli odiatori da rete.

Quanto ai partiti, in cima alla classifica dei più insultati c’è il Pd, denigrato dal 42,7% degli haters. A seguire: M5S (34,5%) e Lega (10,9%).

I MOMENTI "NERI" - Individuati anche i momenti di picco degli insulti ai politici di questi primi mesi dell’anno. Ovvero: 4 gennaio (caso dei sacchetti bio), 10 gennaio (Berlusconi supporta la candidatura di Fontana), 18 gennaio (cambio del simbolo M5S), 29 gennaio (presentazione delle liste), 3 febbraio (fatti di Macerata), 12 febbraio (Museo Egizio).

FENOMENO DRAMMATICO - "Questi dati – il commento di Stefano Nordio, vicepresidente di D-Link Europe - sono drammatici perché evidenziano come si stia diffondendo una dialettica della violenza che viaggia soprattutto online. Ormai - aggiunge - non è più possibile fare a meno di internet ma proprio per questo bisogna capire che non ci può più essere distinzione tra un comportamento online e offline, le conseguenze sono sempre reali".
© Riproduzione riservata