Scontro Italia-Ue, Salvini: "Juncker non è sobrio"
Un'altra giornata di tensione tra Italia e Unione Europea. E un'altra giornata di passione per i mercati: Piazza Affari contiene le perdite ("solo" -0,23%), ma lo spread supera quota 300 attestandosi a 301,2 punti base e toccando quote che l'Italia non vedeva dal 2014. Peggio di noi stanno solo Ungheria e Grecia.
A pesare sullo spread, secondo l'agenzia Bloomberg, ci sarebbero anche le parole del presidente leghista della commissione Bilancio alla Camera, Andrea Borghi: "Se l'Italia avesse una propria moneta risolverebbe gran parte dei suoi problemi". Ci ha provato il premier Giuseppe Conte a gettare acqua sul fuoco, ricordando che "l'Italia è un Paese fondatore dell'Unione Europea e dell'Unione Monetaria" e che "l'euro per noi è irrinunciabile".
Euro a parte, resta sul piatto la nota di aggiornamento al Def, che prevede un rapporto deficit/Pil al 2,4% per i prossimi tre anni; e resta un'Europa che sembra non voler mollare di un millimetro ed essere seriamente intenzionata a bocciare la manovra italiana, se il ministro Tria non dovesse convincere il governo a fare un passo indietro.
Si evince dal susseguirsi delle dichiarazioni odierne. Prima il ministro delle Finanze austriaco e presidente di turno dell'Ecofin Hartwig Loeger: "Mi auguro che il ministro Tria convinca il suo governo a rispettare le regole comuni, la maggioranza dei ministri Ecofin ha chiesto che le regole del patto di stabilità vengano rispettate", ha affermato.
Poi è arrivato il turno del vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, il quale ha affermato che la Commissione è pronta ad applicare regole e sanzioni all'Italia, "che oltrepassa la flessibilità concessa".
"Tenteremo di convincere l'Italia a tornare indietro", ha invece affermato il commissario europeo agli Affari economici e finanziari Pierre Moscovici.
Ma il più duro di tutti è il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker: "Se l'Italia vuole un trattamento particolare supplementare, questo vorrebbe dire la fine dell'euro. Bisogna essere molto rigidi", ha detto, paventando anche un "rischio Grecia" per il nostro Paese.
Dichiarazione a cui ha subito replicato Matteo Salvini: "Io parlo con persone sobrie che non fanno paragoni che non stanno nè in cielo nè in terra", ha dichiarato il vicepremier. Persone sobrie: riferimento ironico alle voci maligne sulla presunta passione di Juncker per il buon vino.
"In una grande famiglia - ha aggiunto Salvini - non ci sono figli di serie A e figli di serie B. Se qualcuno straparla perché rimpiange un'Italia precaria ed impaurita, magari per poter comprare sotto costo le aziende che sono rimaste in questo Paese usando spread e mercati per intimorire qualcuno ha trovato il ministro e il governo sbagliati".
"Le minacce non ci fermano", ha rincarato Luigi Di Maio. "A qualcuno dà fastidio che l'Italia abbia cominciato a rialzare la testa e stia attuando le promesse della campagna elettorale, ma noi non ci fermeremo di fronte alle minacce di una Commissione che non ha neanche l'1% dei consensi dei cittadini". Insomma, "non arretriamo di un centimetro", ha ribadito il leader pentastellato.
"Siamo senz'altro preoccupati per lo spread, ma il tema è altro", ha aggiunto Di Maio, accusando i Commissari Ue di far schizzare il differenziale tra i Btp e i Bund tedeschi. "I Commissari Ue e il presidente della Commissione hanno fatto dichiarazioni per creare tensioni, i mercati sono sensibili alle loro dichiarazioni".
Concetto già espresso ieri dal vicepremier, con Moscovici che ha bollato il tutto come "accuse prive di senso".
E in serata, al termine del vertice a Palazzo Chigi, è intervenuto il premier Giuseppe Conte, che ha definito la manovra "seria, razionale e coraggiosa". Poi ha assicurato: "Abbiamo lavorato a disegnare la manovra in modo da accelerare in modo consistente la discesa del rapporto debito/Pil nell'arco del triennio".
(Unioneonline/L)