Il buco dei rimborsi del Movimento Cinque Stelle ha raggiunto dimensioni esorbitanti, superando il milione di euro.

La questione, secondo il servizio delle Iene, riguarda almeno una decina di parlamentari e non solo Andrea Cecconi e Carlo Martelli, rispettivamente capolista in Marche e in Piemonte alle prossime elezioni del 4 marzo.

E mentre sono ancora in corso le verifiche dei vertici del Movimento sulle restituzioni volontarie fatte sul conto del microcredito, con un lungo post su Facebook il senatore M5S, Maurizio Buccarella, ha annunciato la sua autosospensione dal Movimento "per tutelare anche la mia serenità personale e familiare".

DI MAIO E DI BATTISTA - Sul caso in questione è subito arrivato il commento del candidato dei Cinque Stelle: "La notizia, in un Paese normale, è che il M5S ha restituito 23,1 milioni di euro di stipendi. Quei soldi hanno fatto partire 7mila imprese e 14mila lavoratori - ha detto Luigi Di Maio - Non sarà qualche mela marcia a inficiare questa iniziativa che facciamo solo noi e, come sanno gli italiani, da noi le mele marce si puniscono sempre".

Sul caso è intervenuto anche Alessandro Di Battista: "Noi non accettiamo nessuna lezione morale dalle sanguisughe che non si sono mai tagliate un euro di stipendio".

RENZI - Approfitta subito del momento di difficoltà Matteo Renzi che ha paragonato il caso dei rimborsi del M5S con Tangentopoli.

"Di Maio che parla di mele marce ricorda Bettino Craxi che aveva definito Mario Chiesa, 'un mariuolo'", ha detto il segretario del Pd durante la trasmissione Otto e Mezzo, su La7.

E ha aggiunto: "Quello che sta accadendo tra i cinquestelle è impressionante, si sono trasformarti in un'arca di Noè che sta imbarcando truffatori, scrocconi, riciclati e massoni".

L'ex premier ha poi deriso l'ipotesi che si tratti di pochi casi: "Altro che mele marce, sono un'ortofrutta".

(Unioneonline/s.a.)

IL CASO:

COSA È ACCADUTO DOPO IL SERVIZIO DELLE IENE:

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