Dopo la “fumata nera” del primo giorno di votazioni, conclusosi con un vero e proprio trionfo di schede bianche, sono proseguite anche oggi le votazioni alla Camera per eleggere il nuovo presidente della Repubblica.  

La cronaca della seconda giornata:

Ore 20.25 – 527 schede bianche

Sono 527 le schede bianche al secondo scrutinio per l'elezione del capo dello Stato. Ieri erano state 672. Aumentano rispetto alla prima votazione invece i voti dispersi: salgono infatti a quota 125 contro gli 88 registrati ieri. Le schede nulle sono pari a 38.

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Ore 19.30 – Nessuna rosa dal centrosinistra

"Non contrapponiamo una nostra rosa dei nomi" di candidati al Quirinale, hanno scritto in un comunicato congiunto al termine della riunione Pd, M5S e Leu, alla Camera: "Prendiamo atto della terna formulata dal cdx che appare un passo in avanti, utile al dialogo. Pur rispettando le legittime scelte del centrodestra, non riteniamo che su quei nomi possa svilupparsi quella larga condivisione in questo momento necessaria. Riconfermiamo la nostra volontà di giungere ad una soluzione condivisa su un nome super partes e per questo non contrapponiamo una nostra rosa di nomi". Infine "nella giornata di domani proponiamo un incontro tra due delegazioni ristrette in cui porteremo le nostre proposte". 

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Ore 19.15 – Seconda fumata nera

A scrutinio ancora in corso anche la seconda fumata per il Quirinale è nera: nuova pioggia di schede bianche.

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Ore 19.10 – Un voto anche per Cappellacci

Tra le schede bianche, un voto va anche all’ex presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci, uno al magistrato e componente laico del Csm Nino Di Matteo e uno rispettivamente ai cantautori Enrico Ruggeri e Claudio Baglioni.

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Ore 18.29 – Chiusa la seconda votazione

Si conclude la seconda votazione del Parlamento in seduta comune integrato dai delegati delle regioni per eleggere il presidente della Repubblica.

Parte ora lo spoglio, che viene effettuato personalmente dal presidente della Camera Roberto Fico.

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Ore 18.15 – Finita la chiama dei deputati, votano i delegati regionali

Finita nell'Aula di Montecitorio la chiama dei deputati per l'elezione del presidente della Repubblica. Parte ora la chiama dei delegati delle regioni.

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Ore 17.40 – Lupi: “Presto confronto Salvini-Letta sui nomi”

"Penso che stasera o domani mattina ci rivedremo nel centrodestra. Il metodo di lavoro prosegue: prima ci deve essere una interlocuzione fra Salvini, che è il leader della coalizione di centrodestra, e Letta poi aspettiamo la convocazione da Salvini". Così il presidente di “Noi con l'Italia”, Maurizio Lupi, lasciando la Camera. "Decideremo entro stasera o al massimo domattina cosa fare alla terza votazione – ha aggiunto –. La risposta di Letta alla nostra proposta è il segno che c'è la voglia di confrontarsi"

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Ore 17.20 – Conte: “Nessuno ha diritto di prelazione sui nomi”

"Sulle proposte del centrodestra ci riserviamo di fare una valutazione, ma che nessuno vanti un diritto prelazione a eleggere capo dello Stato". L'ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte davanti a Montecitorio. "Il M5s non dà patenti di legittimità a nessuna forza politica - ha aggiunto - Sono i cittadini che attribuiscono queste patenti, quindi il centrodestra ha il dovere e diritto di presentare proposte". 

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Ore 17 – Enrico Letta: “Candidati di qualità, valuteremo senza pregiudizi”

"Vogliamo discutere con gli alleati, facciamo tutto con loro”. Così il segretario del Pd, Enrico Letta, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se anche il centrosinistra presenterà una rosa di nomi per il Quirinale. Quelli proposti dal centrodestra sono “nomi sicuramente di qualità – ha poi proseguito – e li valuteremo senza spirito pregiudiziale”.

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Ore 16.50 – Meloni: “Tre profili di altissimo livello: di più non possiamo fare”

"Siamo soddisfatti per la compattezza e l'unità della coalizione. Sono contenta di come stiamo operando e della proposta avanzata per cercare di fare un passo avanti per evitare che sull'elezione del Capo dello stato la politica dia una pessima immagine continuando a perdere giorni. Crediamo che sia nostra responsabilità fare delle proposte". Così Giorgia Meloni nella conferenza stampa del centrodestra. “Rivendico rispetto per i milioni di cittadini che si sentono rappresentati dalla nostra aera politica e culturale – ha poi proseguito – e mi auguro dunque si possa entrare nel merito della nostra proposta. I tre profili presentati sono di altissimo livello”.

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Ore 16.40 – Tajani: “Passo di lato di Berlusconi dimostrazione dell’unità del centrodestra”

“Vogliamo dialogare e confrontarci con tutti, in un Parlamento sovrano trovando la soluzione migliore. Il centrodestra mette tutte le migliori risorse possibili in campo per il Paese, e il passo di lato di Berlusconi è una dimostrazione della nostra unità in questo senso”. Così Antonio Tajani nella conferenza stampa del centrodestra.

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Ore 16.30 – Il centrodestra lancia Moratti, Nordio e Pera

“C’è e ci sarà accordo dall'inizio alla fine del percorso”, le parole di Salvini, che ha parlato in apertura della conferenza stampa lanciando i tre nomi nella rosa del centrodestra che “speriamo vengano accolti con voglia di dialogo e senza ‘no’ preventivi a priori”. I nomi sono quelli di Letizia Moratti, Carlo Nordio e Marcello Pera, personalità “di altissimo profilo e senza una tessera politica in tasca”. "Non siamo qui ad imporre niente a nessuno”, ha proseguito Salvini. “Negli ultimi 30 anni la sinistra è stata protagonista della scelta, penso che ora sia diritto dell'area liberale moderata che è maggioranza del Paese di avanzare delle proposte".

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Ore 16.20 – Finita la chiama dei senatori

Si è conclusa nell'Aula della Camera la votazione dei senatori per l'elezione del presidente della

Repubblica. Ora votano i deputati.

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Ore 16 – La classifica reputazionale premia Mario Draghi

Secondo l’analisi di Zwan svolta attraverso l’algoritmo del Reputation Rating, i cinque principali candidati al Quirinale capaci di dare un maggior apporto all'ascesa reputazionale del Paese sono Mario Draghi, Marta Cartabia, Elisabetta Casellati, Gianni Letta e Paolo Gentiloni. Ancora al primo posto nella corsa al Colle, dunque, il premier in carica.

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Ore 15.35 – Renzi: “Fare presto, si voti anche due volte al giorno”

"Spero che la presidenza inizi a far votare due volte al giorno: c'è una crisi pesantissima in Ucraina, la crisi economica su energia e gas, regole assurde a scuola per la dad, almeno il Parlamento abbia la consapevolezza di quello che si sta giocando. Il mio è un appello a fare presto". Così Matteo Renzi, leader di Iv, parlando in transatlantico alla Camera. "Iv aderirà a una delle rose di nomi di centrodestra o centrosinistra?”, ha poi proseguito. "Le cinquine vanno bene a tombola, questo è il parlamento, non una sala di super bingo".

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Ore 15.30 – Letta a Tajani: “Intesa solo se nome condiviso”

Il colloquio di Enrico Letta con Antonio Tajani è stato "costruttivo": si sono valutate opzioni e vagliati nomi con l'auspicio di arrivare a una soluzione equilibrata nell'interesse del Paese. Lo spiegano fonti del Nazareno, interpellate al termine dell'incontro. Letta ha spiegato come lui non abbia mai negato al centrodestra la legittimità di proporre profili, chiarendo però come solo un profilo realmente super partes, autorevole e non divisivo possa rappresentare una soluzione soddisfacente per tutti.

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Ore 15.20 – Centro destra: scheda bianca anche oggi – Nel vertice del centrodestra, con tutti i leader riuniti alla Camera, secondo quanto si apprende si è stabilito che la coalizione voterà scheda bianca anche oggi.

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Ore 15.01 – Inizia il secondo round – Un minuto dopo le 15 il presidente Fico dà il via al secondo giorno di votazione. Anche oggi il quorum richiesto è dei 2/3, ovvero 673 voti. Si comincia con i senatori. Il primo a votare è Umberto Bossi. 

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Ore 14.50 – Vertice e controvertice – Slitta alle 17.15 il vertice di M5s, Pd e Leu che era previsto alle 15: i leader dei tre partiti, a quanto si apprende, valuteranno di presentare una rosa di candidati per il Quirinale. La decisione sarà assunta anche alla luce dell'esito del vertice di centrodestra, previsto per le 16.

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Ore 14.45 – Salvini: “Draghi sta bene dov’è” – Draghi è a Chigi e lavora bene a Chigi". Lo ha detto Matteo Salvini rispondendo ai cronisti prima dell’inizio del secondo round di votazioni per il Colle.

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Ore 14.09 – Covid, 12 positivi al voto – Sono sedici, a quanto si apprende, i grandi elettori che risultano positivi al Covid o in quarantena nella seconda giornata di votazioni per l'elezione del presidente della Repubblica. Di questi, al momento dodici sono attesi al seggio speciale 'drive in' allestito nel parcheggio di Montecitorio per consentire loro di votare in sicurezza arrivando, come è successo ieri, a bordo dell'auto o in ambulanza.

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Ore 13.50 – Casellati, Pera e Nordio per il centrodestra - I leader della coalizione di centrodestra provano a definire la rosa dei nomi da presentare al resto dei partiti per il Colle. L'idea è quella di arrivare ad una terna e al momento i nomi sarebbero quello dell'attuale presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, dell'ex magistrato Carlo Nordio e dell'ex presidente di palazzo Madama Marcello Pera. E poi ci sarebbero anche Letizia Moratti e Giulio Tremonti.

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Iva Zanicchi: “Io sarei un ottimo presidente” – Video: 

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Ore 13.45 – Tajani (FI): “Draghi resti a Chigi” – "Draghi è in una maggioranza di governo che non è politica ma di unità nazionale per sconfiggere il coronavirus, per mettere in campo tutte le risorse e i progetti legati al Pnrr. Senza di lui è impossibile tenere in piedi un governo di unità nazionale. Questo lo dico non sono io, ma tanti. Lo dice il Movimento 5 stelle, la Lega, non è una questione legata alla persona". Così il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani arrivando a Montecitorio.

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Ore 13.27 – Europa Verde e Sinistra Italiana: “Votiamo Manconi” –  I parlamentari di Europa Verde e Sinistra italiana voteranno come Presidente della Repubblica l’ex senatore sassarese Luigi Manconi. “Manconi – si legge in una nota – è persona che ha servito le istituzioni e ha fatto della politica un luogo dove dare la voce agli ultimi, promuovendo la mobilitazione intorno alla drammatica vicenda di Giulio Regeni di cui oggi ricorre l'anniversario della scomparsa. Manconi è un'ecologista, un garantista, profondo conoscitore della nostra Costituzione e forte difensore dello Stato di diritto ed è il politico che si è battuto per combattere i casi di malagiustizia, come quello di Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi. La sua candidatura è per noi anche una risposta a quanto di grave sta accadendo inquietante queste ore”.

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Ore 12.15 – Letta: “La destra non provi a dividere il Paese” – Il segretario del Pd Enrico Letta chiede al centrodestra a evitare "di dividere il parlamento", trovando "un accordo" e "una larga condivisione su un nome super partes, una donna o un uomo, di cui necessita il Paese". "Non ci deve essere un vincitore, ma abbiamo bisogno di mostrare unità".

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Ore 11.30 – Letta e Renzi: “No a Frattini” – No a un profilo come quello di Franco Frattini per la presidenza della Repubblica: su questa linea ci sarebbe una sponda tra Matteo Renzi ed Enrico Letta. Lo si apprende da fonti di Italia Viva e viene confermato da fonti del Nazareno. L'opinione condivisa - come testimoniano le dichiarazioni di queste ore di Pd e Iv - è che in una fase delicata per la crisi Ucraina serva un profilo di presidente della Repubblica "europeista e atlantista".

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Ore 11 – Rosa di nomi per il centrodestra – Il centrodestra in vista della seconda votazione è pronto a stilare una “rosa di nomi”. Lo si apprende da fonti parlamentari. Nell’elenco potrebbe esserci anche quello dell’ex ministro degli Esteri del Governo Berlusconi Paolo Frattini. 

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Ore 10.30 – “Nessuna trattativa Salvini-Draghi” – “Non è in corso alcuna trattativa tra il Senatore Matteo Salvini e il Presidente del Consiglio Mario Draghi a proposito di un presunto rimpasto. È infondato e irrispettoso per il senatore Salvini e per il Presidente Draghi immaginare che in questa fase - anziché discutere di temi reali”. La smentita arriva da fonti della Lega, dopo le voci di “negoziati” tra il segretario del Carroccio e il premier, collegati all’elezione del nuovo Capo dello Stato. 

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Ore 10 – Riunione della Lega – In corso a Montecitorio la

riunione tra il segretario Matteo Salvini, i senatori e i delegati regionali della Lega (tra cui Michele Pais, presidente del Consiglio regionale della Sardegna). Dopo ci sarà l'incontro con i deputati. 

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Ore 9.34 – Casini esce allo scoperto – Pier Ferdinando Casini, uno tra i candidati alla presidenza della Repubblica più citati in questi giorni, esce dal riserbo dell'ultimo periodo con un post su Instagram: "La passione politica è la mia vita!!", esclama l'ex presidente della Camera a commento di una sua foto quando, giovanissimo, guidava i giovani Democratici Cristiani.

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Ore 9 – Renzi: “Salvini ha l’asso in mano” – "Quello che ha l'asso in mano per chiudere questa partita si chiama Matteo Salvini, deve solo scegliere quando calarlo". Lo ha detto il leader di Italia viva Matteo Renzi. Secondo Renzi il leader della Lega "Ha quattro ipotesi: insistere su un nome di centrodestra, cercare un grande accordo con tutti su un nome fuori dal giro; fare un accordo con Conte; infine, puntare sull‘usato sicuro’".

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Il riassunto della prima giornata di voto:  

Nel primo round i due terzi (672) delle schede votate dai 976 (su 1008 aventi diritto) grandi elettori (senatori, deputati e rappresentanti delle regioni) sono stati lasciati senza nome, mentre 49 sono state annullate. 

36 voti li ha incassati Paolo Maddalena, candidato del Movimento 5 Stelle, mentre il capo dello Stato uscente Sergio Mattarella ha ottenuto 16 preferenze. 

Ma – nonostante qualche nome abbozzato qua e là tra il serio e faceto (qualcuno ha persino scritto Amadeus o Alberto Angela) – è prevalsa la linea attendista. 

Nel corso della prima votazione, infatti, i leader dei partiti si incontrati e hanno inviato messaggi, ad alleati e avversari. 

Il dato principale da registrare è “l’apertura a dialogo” tra Pd e Lega, dopo un faccia a faccia tra i segretari Enrico Letta e Matteo Salvini. Dialogo che trova disponibile anche il presidente del M5S Giuseppe Conte. 

Come questa apertura al confronto si tradurrà in nomi concreti resta da vedere (si parla del solito Mario Draghi, ma Salvini è restìo).

Dal canto proprio, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ieri ha lanciato la sua proposta: Carlo Nordio, ex magistrato già titolare delle inchieste sul Mose di Venezia e sulle Cooperative rosse. 

La Sardegna, oltre a deputati e senatori, è rappresentata dal governatore Christian Solinas, dal presidente del consiglio regionale Michele Pais e dal capogruppo Pd Gianfranco Ganau. 

"Avverto per intero – ha detto proprio il governatore nel corso della prima giornata – la responsabilità di rappresentare il popolo sardo nel tempio della democrazia”, fiducioso che l’aula riesca infine a eleggere “un garante che sappia tenere in sicurezza le istituzioni dinanzi alla tante sfide che attendono il Paese”.

(Unioneonline)

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