"Non tuteleremo nessun banchiere".

Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, parlando della crisi della Popolare di Bari, commissariata da Banca d'Italia, in occasione della conferenza stampa per i primi 100 giorni del governo.

"Lo possiamo dire: tutti i risparmiatori di Bari e dintorni devono stare assolutamente tranquilli. Siamo un po' vivaci, ma siamo tutti responsabili e perseguiremo l'obiettivo in massima sicurezza", ha aggiunto il presidente del Consiglio.

Il riferimento è allo scontro interno all'esecutivo sul decreto d'urgenza per sanare la situazione dell'istituto di credito.

Ieri sera Italia Viva ha disertato il Consiglio dei ministri convocato d'urgenza per adottare misure per il salvataggio dell'istituto di credito (si stima che servano tra gli 800 milioni e il miliardo di euro).

Sulla Popolare di Bari, ha concluso il premier, "interverremo attraverso uno strumento nella pancia di Invitalia, Mediocredito Centrale. Cerchiamo di fare di necessità virtù. Assicureremo a Mediocredito centrale le necessarie risorse per poi, con un fondo interbancario, intervenire per rilanciare la Pop Bari. Avremo una sorta di Banca del Sud degli investimenti a partecipazione pubblica".

Ma la distanza tra Pd e Movimento 5 Stelle e Italia Viva resta.

Siamo pronti a salvare gli istituti di credito insieme ai risparmiatori e ai posti di lavoro, ma non con gli occhi bendati", ha detto il ministro dell'Agricoltura

IL COMMISSARIAMENTO - A deciderlo è stata Bankitalia, che ha convocato il cda e nominato Enrico Ajello e Antonio Blandini commissari straordinari e Livia Casale, Francesco Fioretto e Andrea Grosso componenti del comitato di sorveglianza.

L'istituto è stato sottoposto alla "procedura di amministrazione straordinaria, ai sensi degli articoli 70 e 98 del Testo Unico Bancario, in ragione delle perdite patrimoniali", si legge sul sito della banca pugliese.

(Unioneonline/F)
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