Compie il primo passo la legge che si propone di proteggere omosessuali, trasngender, donne e disabili dai cosiddetti reati d'odio, ossia l'istigazione a commettere atti violenti o discriminatori nei loro confronti.

Primo disco verde alla Camera (265 sì e 193 no) per la proposta di legge che prende il nome del relatore, il dem Alessandro Zan.

Cinque liberal di Forza Italia (Bartolozzi, Polverini, Prestigiacomo, Vito e Perego) hanno votato sì, il resto del partito si è associato a Lega e Fratelli d'Italia, con i meloniani che indossavano un bavaglio mentre i leghisti scandivano "libertà, libertà".

Solo cinque "liberal" di Fi hanno votato a favore (Bartolozzi, Polverini, Prestigiacomo, Vito e Perego). Il centrodestra ha sostenuto che si tratta di una legge che introduce un reato di opinione, tanto è vero che in Aula i deputati di Fdi hanno inscenato una protesta indossando un bavaglio mentre la Lega ha scandito "libertà, libertà".

Il testo non prevede sanzioni alla "propaganda", ma solo a concreti atti di violenza, discriminazione e istigazione a tali atti.

Una "legge di civiltà" per gli esponenti della maggioranza di governo.

Ecco le principali novità.

Carcere fino a 18 mesi o multa fino a 6mila euro per chi istiga a commettere o commette atti di discriminazione fondati "sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere o sulla disabilità". Da sei mesi a 4 anni per chi istiga a commettere o commette violenza per gli stessi motivi e per chi partecipa o aiuta organizzazioni aventi tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per gli stessi motivi.

Le aggravanti, per qualsiasi reato commesso per le finalità di odio o discriminazione la pena viene aumentata fino alla metà.

La clausola salva idee: "Sono fatte salve la libera espressione di convincimenti e opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti".

Il 17 maggio è la giornata nazionale contro l'omofobia, dedicata alla promozione della cultura del rispetto e dell'inclusione nonché al contrasto dei pregiudizi e delle discriminazioni. Le scuole di ogni ordine e grado dovranno inserire nella propria offerta formativa programmi di sensibilizzazione a tali tematiche.

C'è anche lo stanziamento di 4 milioni l'anno per centri anti-violenza, contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere, per prestare assistenza legale, sanitaria, psicologica, e anche alloggio e vitto alle vittime dei reati di odio e discriminazione.

(Unioneonline/L)
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