Alto rischio di impugnazione per la riforma degli enti locali che porta a sei le Province e a due le Città Metropolitane.

Secondo il dipartimento per le Riforme Istituzionali che fa capo alla Presidenza del Consiglio dei ministri, “la legge presenta profili di illegittimità costituzionale per il contrasto dell’articolo 6 con il 43 dello Statuto speciale sardo e dell’articolo 7 con gli articoli 1, 3, 5 e 114 della Costituzione”.

Ora, scrive il capo del dipartimento dopo aver illustrato i rilievi in questione, “si resta in attesa delle controdeduzioni che a tale riguardo la Regione vorrà far conoscere ai fini di un’eventuale proposta di impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale”.

La nota è indirizzata al dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie. 

In particolare, l’articolo 43 dello Statuto prevede che con legge regionale si possano modificare le circoscrizioni ma dopo che le popolazioni si siano espresse con referendum. Ma l’articolo 6 della legge prevede il ricorso alla consultazione popolare solo in via eventuale.

Dell’articolo 7 si contestano invece le funzioni attribuite ai commissari straordinari, per esempio l’adozione di atti costitutivi di Unioni di Province, perché esulano dalle competenze loro assegnate e volte a garantire solo atti necessari. 

© Riproduzione riservata