Governo in trasferta a Cutro (Crotone), teatro del tragico naufragio del barcone carico di migranti in cui hanno perso la vita 72 persone.

Per chiudere con le polemiche sulle parole del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e dare un segnale «concreto» che per l'esecutivo è una priorità, un dovere «morale», quello di evitare altre tragedie del mare come quella del 26 febbraio, nei giorni scorsi la premier Giorgia Meloni ha disposto che il Consiglio dei ministri in programma oggi si svolga nel municipio del paese calabrese. Un gesto «simbolico» per rendere omaggio alle vittime del naufragio.

DECRETO FLUSSI All’ordine del giorno c’è il decreto flussi. Secondo la bozza che oggi sarà sottoposta ai ministri, il decreto diventerà triennale (2023-2025) e quote preferenziali saranno assegnate ai lavoratori di Paesi che, «anche in collaborazione con lo Stato italiano, promuovono per i propri cittadini campagne mediatiche sui rischi per l'incolumità personale derivanti dall'inserimento in traffici migratori irregolari». Il testo prevede anche pene più severe per i trafficanti se causano la morte di più di una persona, con carcere fino a 30 anni: «chiunque promuove, dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto di stranieri nel territorio dello Stato quando il trasporto o l'ingresso sono attuati con modalità tali da esporre le persone a pericolo per la loro vita o per la loro incolumità o sottoponendole a trattamento inumano o degradante, è punito con la reclusione da venti a trenta anni se dal fatto deriva, quale conseguenza non voluta, la morte di più persone. La stessa pena si applica se dal fatto derivano la morte di una o più persone e lesioni gravi o gravissime a una o più persone. Se dal fatto deriva la morte di una sola persona, si applica la pena della reclusione da quindici a ventiquattro anni. Se derivano lesioni gravi o gravissime a una o più persone, si applica la pena della reclusione da dieci a venti anni».

«Abbiamo licenziato un decreto legge che affronta questa materia e lo abbiamo fatto per ribadire che siamo determinati a sconfiggere la tratta di esseri umani responsabile di questa tragedia, la nostra risposta a ciò che è accaduto è una politica di maggiore fermezza», ha detto la premier. «La norma principale del decreto appena approvato riguarda i reati legati alla tratta delle persone e prevede un aumento delle pene per il traffico dei migranti. Si introduce una nuova fattispecie di reato per chi provoca la morte o lesioni gravi per il traffico di persone che prevede una pena fino a 30 anni di reclusione». «Credo che un altro modo per combattere i trafficanti di esseri umani – ha aggiunto Meloni – sia dare il messaggio per cui non conviene entrare illegalmente in Italia, pagare gli scafisti e rischiare di morire».

SCRITTE CONTRO PIANTEDOSI – Stamattina è apparsa una scritta su una parete lungo la strada che collega la statale 106 a Cutro contro il titolare del Viminale: «Cutro non difende Piantedosi» è la frase a opera di ignoti, che hanno agito probabilmente all'alba. 

LA TARGA – Prima del via ai lavori del Consiglio dei Ministri, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel Comune di Cutro ha scoperto una targa in ricordo delle vittime del naufragio.

(Unioneonline/F)

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