Alle urne "vorremmo vedere i cittadini europei non solo esprimere il malcontento per le azioni dei loro governi, ma anche dire qualcosa di più coerente. Ad esempio, che li chiamino a rendere conto, punendoli per la loro evidente stupidità".

Il vicepresidente del consiglio di sicurezza nazionale russo, Dmitri Medvedev,entra a gamba tesa nella campagna elettorale, sottolineando che "i voti degli elettori sono una potente leva di influenza". 

"Naturalmente - continua -, noi vogliamo una cooperazione pacifica, commercio, scambi e altre cose che sono normali. Ma se il 'prezzo per la democrazia europea' è il freddo negli appartamenti e i frigoriferi vuoti, questa 'democrazia' è per i pazzi".

"Ecco perché – conclude – quattro governi europei si sono già dimessi in breve tempo. Ma questa chiaramente non è la fine. I voti degli elettori sono una potente leva di influenza. Quindi agite, vicini europei! Non rimanete in silenzio. Chiamate i vostri idioti a rendere conto. E vi ascolteremo. Il vantaggio è evidente: l'inverno è molto più caldo e confortevole in compagnia della Russia che in uno splendido isolamento con la stufa a gas spenta".

LE REAZIONI

Immediata la replica del ministro degli Esteri Luigi Di Maio: "È davvero preoccupante l'ingerenza del governo russo nelle elezioni italiane. Medvedev interviene nuovamente a gamba tesa su questioni di politica interna, questa volta dando anche un'indicazione di voto. Le forze politiche italiane prendano le distanze in maniera netta, senza alcuna timidezza, dalla propaganda russa".

"Medvedev, il falco del regime russo tifoso dei massacri in Ucraina, entra nella campagna elettorale italiana, invitando gli elettori a punire nelle urne il governo. Grave fatto di ingerenza, tutti ne prendano le distanze, iniziando da una destra sempre più ambigua sul tema", dichiara Enrico Borghi della Segreteria nazionale del Pd.

Un invito "più ridicolo che tragico", secondo Mara Carfagna di Azione, che definisce Medvedev "un autocrate che per compiacere il suo capo mostra muscoli che non possiede".

Parla di "dichiarazione grottesca" il presidente del Copasir e senatore Fdi Adolfo Urso. "Il Copasir - ricorda Urso - ha da tempo denunciato il rischio di ingerenze straniere nelle democrazie occidentali, specie durante i processi elettorali, sollecitando le istituzioni a predisporre adeguate misure". 

Ma Matteo Salvini taglia corto: "Non mi interessano gli insulti del Pd. Voteranno gli italiani e non russi, cinesi ed eschimesi. All'estero possono dire quello che vogliono ma non mi interessa fare polemica col resto del mondo". 

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata