Nessuno stanziamento specifico per l’insularità nella legge di bilancio approvata ieri in Consiglio dei ministri. Sardegna dimenticata, dunque: se per la maggioranza sarda di centrodestra è un vuoto da colmare, per l’opposizione è solo un ulteriore segnale della disattenzione del Governo Meloni verso l’Isola.

«Ci aspettavamo qualcosa di più – ammette l'assessore della Programmazione Giuseppe Fasolino - per questo incontreremo immediatamente il presidente Solinas per fare il punto. Di certo chiederemo di aprire un tavolo col Governo: deve essere avviato un dialogo per conoscere i tempi e le motivazioni. E magari verrà fuori qualcosa di importante».

Fausto Piga, capogruppo FdI, parla di una manovra «prudente che va incontro ai bisogni di famiglie e imprese». «Tenere i conti in ordine dopo anni di misure costosissime come superbonus e reddito di cittadinanza è difficile», sostiene l’esponente del partito di Giorgia Meloni, secondo cui il testo «potrà essere comunque migliorato con gli interventi dei parlamentari sardi».

Meno prudenti ovviamente le dichiarazioni dell’opposizione: «Da anni la Sardegna viene dimenticata nelle manovre finanziarie nazionali, solo che ora accade con una maggioranza dello stesso colore della Sardegna, che nulla ha fatto per portare la massima attenzione sulle questioni isolane», denuncia il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus.

«Ignorato il principio di insularità, la Sardegna non viene presa in considerazione e non c’è nulla su caro mutui e caro bollette per tutti i cittadini», attacca invece il capogruppo M5s Alessandro Solinas.

C’è poi il capitolo sanità: dall’incremento del fondo sanitario deciso dal Governo alla Sardegna arriverà ben poco, perché l’Isola paga da sé il sistema sanitario. Un problema evidenziato dall’assessore al ramo Carlo Doria e dallo stesso Fasolino, secondo cui «sarebbe un problema» essere obbligati a coprire quell’aumento con risorse regionali.

(Unioneonline/L)

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