Manovra, Conte: "Non lavoro a un deficit sotto il 2%"
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"Non sto lavorando a un deficit sotto il 2%".
Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ai giornalisti presenti in conferenza stampa, spiegando loro che non è quello l'obiettivo del governo.
Il premier è tornato a parlare della manovra dopo l'incontro distensivo avvenuto nel weekend con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, in occasione del G20 di Buenos Aires. Dopo la bocciatura della bozza della legge di bilancio, Roma e Bruxelles hanno cominciato infatti un dialogo serrato, incentrato soprattutto sul dato relativo al rapporto deficit/Pil fissato al 2,4% dall'esecutivo italiano per il 2019.
Conte ha poi aggiunto che sulla manovra "nel volgere di qualche giorno avremo un'ulteriore passaggio con le istituzioni Ue e confido di pervenire ad una soluzione condivisa che ci possa evitare l'infrazione".
L'iter per la procedura di infrazione dell'Italia per eccesso di debito potrebbe essere infatti avviato con il voto degli Stati Membri in occasione dell'Ecofin del prossimo 20 gennaio.
A proposito invece di un possibile nuovo vertice con i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini e con il ministro dell'economia Tria, ha negato che ci sia un appuntamento in agenda: "Non c'è nessun vertice, ma quale vertice? Qui si lavora sempre".
INTESA PER NO A "SCUDO BANCHE" - Intanto nella manovra arriva un emendamento firmato da tutti i gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione per eliminare lo "scudo" per le banche contro i ricorsi dei risparmiatori truffati.
Lo ha annunciato il presidente della commissione Bilancio della Camera, l'esponente della Lega Claudio Borghi.
"Resta impregiudicato - recita la norma che sarà sottoposta alla votazione - il diritto per i risparmiatori di agire in giudizio per il risarcimento della parte di danno eccedente il ristoro già corrisposto".
(Unioneonline/F)