La strada per raggiungere le 50mila firme necessarie alla proposta di legge sul risarcimento alle vittime di errori giudiziari è ancora lunga. A oggi, secondo il portale Referendum e iniziative popolari del Ministero della Giustizia, le sottoscrizioni sono ferme all’11%, pari a 5.957 firme.

Il testo, che porta il nome di Beniamino Zuncheddu – il pastore sardo rimasto in carcere per 33 anni per un triplice omicidio del 1991, dal quale è stato assolto nel gennaio 2024 dopo un processo di revisione – prevede un assegno che venga riconosciuto dalla data dell’assoluzione fino alla sentenza di risarcimento in caso di errore giudiziario.

Un modo, secondo i promotori, per colmare un vuoto normativo che oggi può lasciare le vittime senza alcun sostegno economico per anni.

Ieri il coordinatore regionale di Forza Italia e deputato, Pietro Pittalis, ha annunciato il sostegno del partito alla proposta, composta da un articolo unico con cinque commi.

Da oggi, invece, scatta la mobilitazione del Partito Radicale, che avvia un tour nelle piazze del Nuorese per accelerare la raccolta firme.

La “carovana sarda” parte da San Teodoro, per poi toccare Budoni e Orosei, con la presenza di Valter Marcialis, fonico forense che ha seguito la vicenda Zuncheddu, e delle avvocatesse radicali Angela Furlan, Simona Giannetti, Gemma Gasponi e Anna Maria Nalisani, insieme ad altri militanti e dirigenti.

«Il tempo che passa tra l’assoluzione e la sentenza di risarcimento può durare anche dieci anni – spiegano i radicali – È necessario approvare una legge di civiltà per sanare un vuoto normativo che non può essere più rimandato».

(Unioneonline/Fr.Me.)

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